«La Chiesa piange: come Maria Maddalena è seduta all’esterno del tuo mistero pasquale, Signore. Piange perché la morte improvvisa, inattesa, incomprensibile ha portato via anche don Andrea e ci ha lasciati ancora una volta smarriti».
Così il vescovo Claudio Cipolla ha aperto l’omelia durante le esequie di don Andrea Albertin, celebrate venerdì 4 luglio al santuario di Santa Maria delle Grazie a Este.
Don Andrea è morto il 1° luglio, improvvisamente, mentre partecipava a un corso di esercizi spirituali ignaziani a Ceneda, presso la casa di spiritualità San Martino. Aveva 48 anni.
Era nato a Este il 13 settembre 1976. Apparteneva alla parrocchia del Tresto. Ordinato presbitero il 3 giugno 2001, fu vicario parrocchiale a Cristo Re. Dal 2004 al 2014 ha studiato e conseguito la licenza e il dottorato in Sacra Scrittura al Pontificio Istituto Biblico. È stato docente presso la Facoltà teologica del Triveneto, direttore della Scuola diocesana di formazione teologica, assistente diocesano dell’Azione cattolica adulti, assistente nazionale della Fuci. Dal 2024 era direttore dell’Istituto superiore di Scienze religiose di Padova.
Alla celebrazione erano presenti, tra i concelebranti, i vescovi Antonio Mattiazzo, emerito di Padova, Renato Marangoni, vescovo di Belluno-Feltre, Giampaolo Dianin, vescovo di Chioggia, e Riccardo Battocchio, vescovo di Vittorio Veneto. Numerosi i sacerdoti diocesani, i religiosi, i consacrati e le consacrate. Tanti anche gli studenti, i fedeli delle comunità che don Andrea ha servito, i colleghi della Facoltà teologica, i membri della FUCI, di Azione cattolica, delle parrocchie della Guizza, del Bassanello, di Santa Teresa, di Chiesanuova e di Este.
«Ti rendiamo lode, Signore, per averlo creato e fatto cristiano – ha detto il vescovo Claudio –. È stato con noi solo per 48 anni, ma 48 anni belli, intensi. Ha rallegrato con la sua vita la sua famiglia, la nostra Chiesa e tantissimi altri amici che lo hanno incontrato e conosciuto».
«A lui hai dato doni di intelligenza e di affetto tali da costituirlo maestro nello svelare la tua presenza ai tuoi discepoli. A partire dalla Parola, con la quale apriva e illuminava il nostro sguardo sulla vita, sui sentimenti, sulle intenzioni del cuore, sugli orizzonti della storia».
«Scegliendo di mettersi a disposizione della Chiesa, Andrea ha affidato le sue energie e la sua vitalità a te, fin dalla giovinezza. Si è affidato a te, e tu lo conduci, come hai sempre fatto, su pascoli erbosi e ad acque tranquille. Abiterà per sempre con te, nella tua casa, nel tuo cuore».
Nei giorni successivi alla sua morte, sono stati numerosissimi i messaggi di cordoglio giunti alla famiglia Albertin e alla Chiesa di Padova. Tra questi, il messaggio del cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme dei Latini; del patriarca di Venezia, Francesco Moraglia, gran cancelliere della Facoltà teologica del Triveneto; di dom Matteo Ferrari, priore generale dei monaci camaldolesi.
Condoglianze e parole di riconoscenza sono arrivate anche dalla Presidenza nazionale di Azione cattolica, dalla FUCI, dalla Chiesa evangelica di Padova, dall’Associazione biblica italiana, dall’Associazione teologica italiana, dalla Facoltà teologica del Triveneto, dai frati della Basilica del Santo e del Messaggero di sant’Antonio, da numerosi vescovi, associazioni, comunità e realtà laicali.
«Ti lodiamo, Signore Gesù – ha concluso l’omelia il vescovo Claudio – e ti domandiamo di non tenere per noi questa esperienza di fede. Donaci il tuo Spirito per andare dai nostri fratelli ad annunciare che ti abbiamo visto e per raccontare quello che ci hai detto».