Fatti
All’altezza di Pian del Voglio, frazione del Comune di San Benedetto Val di Sambro, a metà strada tra Bologna e Firenze, sul pullman è calato il silenzio. Solo un unanime e convinto «torniamo indietro, torniamo a casa». A Lusiana Conco. Sul bus, in pellegrinaggio verso Roma, organizzato domenica 19 ottobre dalla sezione degli alpini e dai donatori di sangue Fidas del Comune dell’Altopiano c’era anche la prima cittadina Antonella Corradin: «Il maresciallo dei Carabinieri mi ha chiamato per comunicare la notizia della morte di Nicola e Pietro, da quel momento nessuno ha più parlato fino a Conco. C’erano lacrime e sgomento e su quell’autobus c’erano anche cugini e zii dei due ragazzi. Siamo tornati indietro perché era giusto così, era doveroso, era un segno di rispetto per questi ragazzi, per le famiglie. Abbiamo sentito il bisogno di essere nella nostra comunità, di stringerci».
Un incidente fatale. A perdere la vita sono i ventenni Nicola Xausa, e Pietro Pisapia, entrambi di Lusiana Conco, e Riccardo Gemo, di Creazzo. La tragedia è avvenuta intorno alle 3.30 di notte, di domenica 19 ottobre: l’auto su cui viaggiavano i tre giovani, assieme ad altri due amici, ha perso il controllo impattando contro una rotatoria di via Verdi, ad Asiago. Stavano tornando da una festa di compleanno a Lavarone quando, secondo le ricostruzioni, l’auto ha perso aderenza a forte velocità, ha centrato un’aiuola spartitraffico e si è schiantata contro la rotatoria. Oltre ai tre giovani deceduti sul colpo, altri due coetanei, Mirko Bez e Otto Pasini, non in pericolo di vita.
«È un dolore grande, una notizia drammatica, che lascia senza parole – ha commentato il vescovo della Diocesi di Padova, Claudio Cipolla – Il mio pensiero va alle famiglie e agli amici di questi giovani. Affidiamo al Signore questi ragazzi e preghiamo per queste famiglie lacerate dal dolore».
Si è tenuto, mercoledì 22 ottobre, a Creazzo, il funerale di Riccardo Gemo; venerdì alle 15 nella chiesa Santi Maria e Marco di Conco, invece, l’ultimo saluto a Nicola Xausa e Pietro Pisapia. Insieme, come nella vita. «È un momento davvero difficile, straziante – aggiunge la sindaca Antonella Corradin che ha proclamato il lutto cittadino in un Comune già segnato dalla tragica scomparsa del tredicenne Stefano Angonese, lo scorso settembre, travolto da un auto-pirata guidata da un ragazzo di 23 anni – Nicola e Pietro, due splendidi ragazzi, amicissimi da sempre, sportivi come gli altri presenti in macchina, legati al mondo dello sci; Nicola stava frequentando Ski College di Falcade per diventare maestro di sci, Pietro lavorava in pizzeria. Non erano assolutamente ragazzi “sopra le righe”. Questo è il momento del dolore, della vicinanza alle famiglie».
Don Giampietro Ravagnolo, parroco moderatore presso la chiesa di Conco ci consegna un testo ricco di luce: «Che il loro ricordo, fatto di sorrisi e promesse non mantenute dal destino, possa rimanere vivo e di conforto per tutti. Perdere i due ragazzi nello stesso momento ha reso lo sgomento ancora più forte. Ma noi vogliamo ricordarvi per l’amicizia che ci avete regalato. Nicola e Pietro siete cresciuti insieme fin dall’infanzia, trascorrendo non solo le giornate di scuola elementare e medie assieme, ma anche ogni momento libero dagli impegni così come ogni festa e compleanno. Anche nel vostro viaggio verso la Casa del Padre siete andati insieme. Grazie per la vostra disponibilità nelle varie estati come animatori del grest parrocchiale, del camposcuola al mare. Non vi nascondiamo la nostra tristezza nel non potervi incontrare più, ma ci consola sapervi tra le braccia del Padre Celeste che ci dice: “Rallegratevi perché i vostri nomi sono scritti nei cieli” (Lc 10, 20). In questo mese mariano chiediamo a Maria di venirvi incontro, di stringervi nel suo abbraccio, di assicurare i vostri cari che “Le anime dei giusti, invece, sono nelle mani di Dio, nessun tormento le toccherà. Agli occhi degli stolti parve che morissero; la loro fine fu ritenuta una sciagura, la loro partenza da noi una rovina, ma essi sono nella pace” (Sap 3, 1-3)».