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Manodopera. Asparagi e piselli ancora nei campi, nei supermercati primizie straniere
Mancano gli stranieri, poche braccia per i raccolti
Mancano gli stranieri, poche braccia per i raccolti
Un problema che sta destando preoccupazione nelle campagne di tutta Italia è il reperimento di lavoratori stagionali per le campagne di raccolta di ortaggi e frutta. Che non è solo una questione agricola: la manodopera serve a combattere le difficoltà occupazionali, garantire i raccolti e le forniture alimentari, stabilizzare i prezzi e l’inflazione.
Tutte le organizzazioni agricole si sono mobilitate chiedendo iniziative straordinarie, come la reintroduzione dei “voucher” per permettere di impiegare legalmente studenti e disoccupati, e persone che proprio ora avrebbero necessità di una integrazione al reddito, oppure accordi con i paesi di origine dei lavoratori stagionali, e così via.
«In provincia servono a stretto giro tremila lavoratori stagionali – commenta il direttore di Cia Padova, Maurizio Antonini – la stagione è iniziata e non si può più aspettare. Al via la raccolta di fragole, lattuga, cicorie, coste, asparagi, poi tocca ai piselli».
Antonini rileva il controsenso di trovare negli scaffali della grande distribuzione molta frutta e verdura spagnole nel momento in cui più che mai occorre privilegiare le nostre tipicità.
Confagricoltura, intanto, ha proposto la creazione di un “corridoio verde” per i lavoratori agricoli dell’Unione Europea, proposta che ha ricevuto il via libera della Commissione europea stessa, o la proroga dei permessi di soggiorno in scadenza fino a metà giugno e la pubblicazione in tempi rapidi del decreto flussi 2020. Il decreto Cura Italia ha nel frattempo esteso dal quarto al sesto grado le prestazioni svolte da parenti e affini in modo occasionale o ricorrente di breve periodo, a titolo di aiuto senza corresponsione di compensi.
Quanto alla reintroduzione dei voucher, già bocciati nell’emendamento al decreto Cura Italia, sembra una strada difficile anche per l’opposizione dei sindacati dei lavoratori.
La Regione Veneto la scorsa settimana ha intanto attivato la piattaforma “IncontroLavoro Agricoltura” per l’incrocio tra domanda e offerta di impiego in agricoltura, gestita da Veneto Lavoro e in accordo con le associazioni agricole datoriali e i sindacati dei lavoratori.
Sono attive anche la banca dati “Jobincountry” di Coldiretti, estesa a tutta la penisola dopo il successo della fase sperimentale realizzata proprio nel Veneto. Nella prima settimana erano state raccolte ben 1.500 candidature di lavoratori con le più diverse esperienze. Tramite AgriJob, anche Confagricoltura raccoglie disponibilità a lavorare presso le aziende agricole.
La banca dati Jobincountry per il lavoro promossa da Coldiretti è stata potenziata e collegata con Veneto Lavoro: in una settimana ha raccolto 1.500 candidature; attiva anche AgriJob di Confagricoltura.