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Marmolada, cuore a pezzi. Il bilancio definitivo è di 11 morti
Il bilancio definitivo è di 11 morti. Nicolò Zavatta di Malo è l’ultimo corpo riconosciuto e anche il più giovane
FattiIl bilancio definitivo è di 11 morti. Nicolò Zavatta di Malo è l’ultimo corpo riconosciuto e anche il più giovane
«Questa è la nuova casa dei nostri cari. Quassù riposeranno per sempre». Mentre l’elicottero sorvola l’area della tragedia, alcuni parenti delle vittime guardano dal finestrino la ferita sulla Marmolada a seguito del distacco di una placca di ghiaccio che, domenica 3 luglio, ha tolto la vita a 11 persone. Queste parole dense di emozione, riferite da Adriana Mania, segretaria degli Psicologi per i popoli – Trentino, sono del papà di una delle vittime. Un momento importante per l’elaborazione del lutto ora che alle sei vittime identificate dai parenti, si sono aggiunti i nomi dei cinque veneti che erano considerati dispersi. «Abbiamo completato la comparazione dei profili genetici tra le salme e quelle dei familiari – ha riferito Giampietro Lago, comandante del Ris di Parma, il 9 luglio – Anche il soggetto che mancava all’appello è stato identificato. Sono stati ritrovati altri resti e materiale tecnico e abbiamo chiuso il cerchio e fermato il numero delle vittime a 11. A oggi, non ci sono elementi per pensare a ulteriori soggetti interessati dall’evento incidentale». Il ventiduenne Nicolò Zavatta, vicentino di Malo, è il più giovane e anche l’ultimo a essere recuperato. Oltre a lui hanno perso la vita Filippo Bari, 27 anni e anche lui di Malo; Erica Campagnaro e Davide Miotti, moglie e marito di Cittadella; Gianmarco Gallina, geometra 36enne originario di Montebelluna e residente da qualche anno a Villa d’Asolo, Treviso, assieme alla compagna, la bassanese Emanuela Piran, impiegata di 36 anni; Paolo Dani, 52 anni, di Valdagno; Tommaso Carollo, 48 anni, originario di Thiene (Vicenza) ma residente a Porcia, Pordenone. La Marmolada ha diviso il suo destino da quello della fidanzata, Alessandra De Camilli, che era con lui negli attimi in cui il ghiacciaio è franato: lei si è salvata per miracolo. Poi ci sono Liliana Bertoldi, 54 anni, di Levico, e due alpinisti della Repubblica Ceca, Pavel Dana, 47 anni, e Martin Ouda, 48. Il ghiacciaio è zona rossa per turisti e residenti. Solamente con la fase tre (si ipotizza dal 22 luglio) si valuterà una parziale riapertura della montagna, sulla base dei dati tecnici fornitori dall’attrezzatura di monitoraggio.
L’Istituto di scienze polari del Cnr ha realizzato una prima ricostruzione sulla tragedia della Marmolada evidenziando lapresenza di acqua sul ghiacciaio che ha fatto staccare e poi ha fatto scivolare a valle un’estesa porzione di ghiaccio, quasi un terzo di una placca con una superficie di 26 mila metri quadrati. L’acqua, proveniente dal ghiacciaio stesso, è la conseguenza di temperature particolarmente alte a inizio estate e dell’inverno piuttosto secco ed è penetrata all’interno dei crepacci esercitando pressione.