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Maserà di Padova. In Consiglio regionale “sì” al polo logistico
Respinta la mozione della minoranza
FattiRespinta la mozione della minoranza
Con i 34 voti della maggioranza, lo scorso 23 luglio il Consiglio regionale del Veneto ha respinto la mozione presentata dai consiglieri di opposizione, Elena Ostanel (Il Veneto che vogliamo), Erika Baldin (M5s) e Andrea Zanoni (Pd), che voleva impegnare la Regione a fermare il consumo di suolo e tutelare il territorio di Maserà dal progetto di polo logistico presentato dalla ditta Start il 2 ottobre 2023. «Un progetto – spiega Elena Ostanel – presentato direttamente allo Sportello unico attività produttive (Suap), senza passaggio in Consiglio comunale, senza incontri con la cittadinanza e nessuna discussione pubblica o confronto con i cittadini. Con questa mozione volevamo richiamare amministrazioni comunali e Regione alla priorità di un Veneto sostenibile, a tutela della salute dei cittadini e della salvaguardia dell’ambiente». Il piano regolatore di Maserà del 2004, infatti, ipotizzava 254 mila metri quadrati di espansione della zona industriale, poi ridotti a 102 mila. Oggi l’amministrazione comunale ha intenzione di consentire la costruzione di un nuovo polo logistico e una serie di edifici. «In vent’anni molte cose sono cambiate – ricorda Luca Bertolin in rappresentanza dei comitati contrari – Iniziamo con il dire che circa 60 famiglie vivono nel complesso residenziale costruito intorno all’area che, a nostro avviso, non può essere compatibile con un enorme polo logistico da più di 600 mila metri cubi e 15 metri d’altezza. L’intervento porterebbe a un consumo totale di superficie agricola. Per non parlare del continuo passaggio dei camion: ne sono stati calcolati circa 160 al giorno. Un danno ambientale non solo per i residenti, ma per tutta la comunità. Soffocherebbe i cittadini con traffico e inquinamento, mentre il consumo di suolo aumenterebbe il rischio idrogeologico in una zona problematica per il deflusso delle acque». Dal progetto emerge che l’area interessata dall’intervento è di circa centomila metri quadrati, circa 15 campi da calcio, per una capacità insediativa oggetto di edificazione pari a oltre 42.500 metri quadrati, con fabbricati alti all’incirca come un palazzo di 5 piani, aumentabili se le esigenze produttive e tecnologiche di chi andrà a installarsi lo richiederanno. Una quota di 16 mila metri quadrati è destinata alle aree verdi in gran parte utilizzate per un bacino di invaso, parcheggi, strade e spazi di manovra, marciapiedi e altri servizi che comportano comunque impermeabilizzazione del suolo.