Mosaico
Monselice. Una cantina storica per un vino antico
L’azienda Bertazzo produce due nuovi vini: un rosso riserva e uno spumante metodo classico
L’azienda Bertazzo produce due nuovi vini: un rosso riserva e uno spumante metodo classico
Punta decisamente verso la tradizione la storica cantina Bertazzo di Monselice. Nel mese di maggio ha presentato due nuovi vini, uno spumante metodo classico e un rosso riserva, entrambi realizzati a partire da uve Friularo, un biotipo del raboso Piave attestato nella zona di Bagnoli fin dal medioevo e che oggi dà vita alla seconda Docg padovana – la Friularo di Bagnoli appunto – assieme al Fior d’Arancio dei Colli Euganei. La cantina oggi associa al suo nome l’anno riconosciuto come fondazione, il 1840, anche se è certo che l’attività agricola e anche viticola risale a un periodo precedente. In quell’anno, tuttavia, si insediò a San Cosma di Monselice Domenico Bertazzo, noto in paese come “il capo” per via del suo ruolo all’interno di un’importante azienda di Villa Estense: un soprannome con cui ancora oggi è nota la famiglia. Qui Domenico creò una nuova azienda agricola. «Erano gli anni eroici in cui i viticoltori battagliavano contro la fillossera per salvare le proprie vigne dalla distruzione – commenta il titolare Silvano Bertazzo – e qui i miei antenati ripiantarono i vitigni dei colli mentre aveva luogo la battaglia contro il flagello». Nel 1982, abbandonata l’attività zootecnica, i discendenti di Domenico decisero di dedicarsi in toto alla viticoltura trasformando stalle e fienili in cantine. Agli inizi dell’anno Duemila, Nazareno Bertazzo cedette le redini dell’azienda al figlio Silvano, che puntò decisamente verso una produzione di qualità potenziando gli investimenti. A Silvano si affiancano nell’attività la moglie Stefania e i figli Giacomo e Nicolò, il primo responsabile dell’area tecnica, il secondo di quella commerciale. La cantina è stata di recente affidata a una giovane enologa padovana, Erika Cesarato. «Oggi disponiamo di 70 ettari di vigneto –racconta ancora Silvano Bertazzo – lavorati con il sistema di allevamento a doppio capovolto con potatura a sperone capo a frutto, importante perché permette minori trattamenti in vigna». Tra le uve coltivate vi sono vitigni tipici veneti come Glera e Pinot grigio, uve internazionali ma anche l’autoctono per eccellenza dell’area tra Monselice e il Conselvano, il Friularo. È un’uva un po’ scontrosa, ricca di acidità e tannini che permette tuttavia grande varietà di produzione, dai fermi agli spumanti fino al passito. Le nuove proposte di Bertazzo 1840 sono quindi un metodo classico Doc pas dosè vinificato in bianco che fa 30 mesi sui lieviti, e un Rosso riserva da uve appassite Docg.
Il Friularo è un’uva ricca di acidità e tannini che, a scapito di una bevuta non per tutti, era apprezzato per la sua capacità di resistere nel tempo: era quindi considerato dai veneziani il “vino da viaggio” per eccellenza, perché poteva seguire i naviganti lungo i mari. Oggi le sue caratteristiche ne fanno un vino da amatori e non solo.