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Montegrotto Terme. Agli scavi romani arrivano nuovi accessi, percorsi e una serie di servizi
Montegrotto Terme In partenza un progetto per valorizzare tutta l’area archeologica al centro della località termale euganea
Montegrotto Terme In partenza un progetto per valorizzare tutta l’area archeologica al centro della località termale euganea
Un progetto in grande stile per valorizzare l’area archeologica al centro di Montegrotto Terme, che in futuro potrebbe anche essere ampliata: è quello che ha avviato la Soprintendenza competente in collaborazione con il Comune, grazie a due milioni di euro di fondi del Ministero della cultura. Compresa tra via Scavi e viale Stazione, l’area archeologica del Comune euganeo conserva un complesso termale di epoca romana, costruito a partire dalla seconda metà del primo secolo a.C. Il sito comprendeva tre grandi vasche, servite da un sistema di canalizzazioni sotterranee e da due norie per il sollevamento dell’acqua, un piccolo teatroodeon e altre strutture complementari. L’area fu oggetto di culto nell’età del ferro da parte dei Veneti antichi e solo a partire dall’età romana le acque iniziarono a essere sfruttate a fini salutari, per quella Salus per aquam ancora oggi nota e diffusa con l’acronimo Spa. L’insediamento si arricchì allora di eleganti ville e di impianti termali, assumendo un aspetto sempre più residenziale. L’area archeologica era nota già dal Settecento, ma è oggetto di scavi sistematici solo dalla metà del secolo scorso, e si trova proprio al centro abitato. La volontà congiunta di Soprintendenza e amministrazione è garantire la conservazione dei resti e una loro fruizione integrata nel sistema turistico e socioculturale del comune. «Grazie alla preziosa collaborazione con la Soprintendenza – ha dichiarato il sindaco Riccardo Mortandello – stiamo finalmente dando il giusto valore a un patrimonio che rende Montegrotto Terme unico nel panorama termale europeo. Le nostre terme, le antiche aquae patavinae, erano già nell’epoca romana un unicum per importanza e prestigio. Questo progetto non è solo un’operazione di conservazione, ma un vero e proprio ponte tra passato e futuro, che permetterà ai visitatori un’esperienza immersiva nella nostra storia millenaria». Il nuovo progetto prevede due accessi all’area: il primo su via degli Scavi, dotato di un nuovo volume per biglietteria e front office, utilizzabile anche per attività culturali all’aperto con accesso all’odeon. Sarà dotato di una nuova copertura su struttura metallica allusiva dell’antica volumetria. Una apposita passerella consentirà di osservare la cavea e l’antica pavimentazione ancora esistente, con un percorso totalmente accessibile, non invadente, tra i resti archeologici. Una porzione di copertura ospiterà pannelli fotovoltaici per l’autonomia energetica. Un secondo accesso, grazie a un sistema di terrazzamenti inerbiti e fioriti, porterà a un belvedere su tutta la zona archeologica. Il progetto prevede anche il restauro delle strutture archeologiche e il completamento della manutenzione straordinaria dei mosaici di via Neroniana.