Si svolgerà dal 22 al 26 agosto la sagra a Monterosso dedicata a San Bartolomeo, conosciuta ampiamente come la sagra dei bigoli al “torcio”, che proprio per l’apprezzamento di questo piatto tipico della zona euganea attira molte persone e coinvolge all’incirca 200 volontari. Si comincia a lavorare a questo evento già da febbraio, spiegano i “sagristi”, come simpaticamente li definisce il parroco don Giuseppe Galiazzo, che li ringrazia non solo per il loro darsi un gran da fare, ma soprattutto per quel clima di collaborazione che si respira nel vivere insieme la comunità: «Collaborazione è una parola magica per tutti, perché è alla base di ogni attività – afferma il parroco – e viverla attraverso l’impegno per una sagra e nell’amore per il proprio patrono diventa anche un vivere in modo più ampio la carità, la preghiera e la catechesi che sono l’anima di una parrocchia».
Nella giornata di san Bartolomeo, domenica 24, la messa solenne, alle 10, sarà presieduta da don Danilo Zanella nel 50° di sacerdozio e concelebrata con altri parroci e sacerdoti che hanno svolto il loro ministero a Monterosso o che hanno avuto un legame con la parrocchia. Fulcro della manifestazione sarà poi lo stand gastronomico sul sagrato della chiesa, dove i volontari si alterneranno ininterrottamente su una decina di torchi a vista, offrendo la meraviglia della produzione in diretta di questa pasta tipica. I bigoli di Monterosso sono detti anche “ruspiosi” perché a differenza di quelli tradizionali sono più corti, grossi e ruvidi e dal 2014 hanno ottenuto la Denominazione comunale di origine (De.co), una garanzia di genuinità in più per il consumatore. Come di consueto faranno da contorno alla festa anche la musica, la pesca di beneficenza e il luna park. Una parte del ricavato andrà a sostegno dei progetti giubilari di carità della Diocesi.