Fatti
L’ultima gara del 2025 al “Renzo Barbera” si chiude con una sconfitta per 1-0 per gli uomini di Andreoletti che, nonostante una buona prestazione, non riescono a rimediare al gol di Pohjanpalo, abile a portare in vantaggio il Palermo approfittando di una disattenzione della retroguardia biancoscudata.
LA CRONACA
Il Padova scende in campo con il consueto 3-5-2, con Sorrentino tra i pali; difesa a tre composta da Belli, Sgarbi e Perrotta; centrocampo con Barreca sulla fascia sinistra e Capelli sulla destra, Harder in cabina di regia con Fusi e Varas a sostegno. In attacco la coppia formata dal Papu Gomez e Bortolussi. Il Palermo risponde con un 3-4-2-1: Joronen in porta, linea difensiva con Veroli, Ceccaroni (ex di turno) e Peda; a centrocampo Augello, Ranocchia, Segre e Gyasi; Le Douaron e Palumbo alle spalle dell’unica punta Pohjanpalo.
Avvio vivace al “Barbera”, con il Padova che parte senza timori reverenziali e prova subito a farsi vedere dalle parti di Joronen. Dopo pochi secondi è Gomez a calciare verso la porta, trovando però la presa sicura del portiere rosanero. I primi minuti scorrono con il Palermo più insistente nel possesso, ma i biancoscudati restano compatti, ordinati e attenti a non concedere spazi.
Il Padova risponde con iniziative interessanti, soprattutto sull’asse Gomez–Bortolussi: all’8’ il numero 10 calcia alto dal limite, mentre poco dopo Fusi prova l’azione personale prima di essere fermato. Al 14’ arriva la prima, grande occasione per i padroni di casa: su punizione dalla trequarti, Perrotta salva sulla linea il colpo di testa di Pohjanpalo, con Sorrentino poi bravo a completare l’intervento sulla successiva conclusione.
La partita resta aperta e intensa. Gomez impegna ancora Joronen con un diagonale respinto in angolo, mentre Sgarbi si rende protagonista di una bella progressione che porta a un nuovo corner per il Padova. Il Palermo cresce nella seconda parte del primo tempo e al 22’ sfiora il vantaggio sugli sviluppi di un calcio d’angolo, con il pallone che attraversa pericolosamente l’area senza trovare la deviazione decisiva.
Dopo un altro intervento determinante di Perrotta su Pohjanpalo, il Palermo trova il gol al 38’: azione insistita dei rosanero, Palumbo pesca in area Pohjanpalo che, da pochi passi, batte Sorrentino con il piatto destro. Il Padova accusa il colpo ma reagisce subito e al 43’ va vicino al pareggio con Fusi, che dopo un bello scambio con Varas calcia da buona posizione trovando però la risposta di Joronen. Si va al riposo sull’1-0 per il Palermo.
La ripresa si apre senza cambi e con il Padova deciso a cercare il pareggio. Al 50’ arriva una grande occasione: azione costruita da Varas, Barreca affonda a sinistra e serve Fusi che, però, spreca calciando alto da posizione favorevole. I biancoscudati insistono, mentre il Palermo prova a gestire e a colpire in ripartenza.
La gara resta equilibrata, con il Padova che costruisce soprattutto sulle corsie laterali e il Palermo che si affida alla fisicità e alla presenza di Pohjanpalo. Al 63’ un cross di Barreca attraversa tutta l’area, mentre Varas poco dopo tenta il tiro a giro senza fortuna. Inzaghi muove la panchina, seguito da Andreoletti che inserisce Seghetti e poi Buonaiuto per aumentare il peso offensivo.
Nel finale il Padova alza il baricentro e va ancora vicino al gol: al 78’ Buonaiuto calcia una punizione potente dal limite, ma Joronen si supera deviando in angolo. Gli ultimi minuti sono di grande pressione biancoscudata, con cambi offensivi e uomini riversati nella metà campo rosanero.
Nel recupero, però, è il Palermo ad avere la palla del raddoppio: Gomes si presenta davanti a Sorrentino, che tiene vive le speranze del Padova con una grande parata. Non basta. Dopo cinque minuti di recupero e un ultimo assalto, il match si chiude sull’1-0 per i padroni di casa, con il Padova che esce dal “Barbera” a testa alta ma senza punti, al termine di una prestazione generosa e intensa.
LE PAROLE POST PARTITA
Nonostante la sconfitta, il clima in casa Padova è di orgoglio e consapevolezza. Mister Matteo Andreoletti parte proprio da qui: «Alla mia squadra difficilmente si può recriminare qualcosa sul piano della determinazione. Ci mettiamo sempre tutto quello che abbiamo: tanta birra in corpo, tanta voglia di soffrire e di far fatica. Questa sera abbiamo abbinato tutto questo anche a una buona manovra». A decidere il match, secondo il tecnico, sono stati gli episodi: «Quando affronti squadre di questo calibro basta una situazione, un episodio, e la qualità dei loro giocatori fa la differenza». Il rammarico per il risultato resta, ma prevale la soddisfazione: «Sono assolutamente orgoglioso di quello che hanno fatto i ragazzi. Ci sono partite in cui non raccogli punti, ma ne esci più forte: oggi il Padova esce senza punti, ma più forte di quando è entrato in questo bellissimo stadio». Andreoletti riconosce che «l’essenza della partita sta anche in quei due episodi», ricordando però come «ci siano state occasioni da entrambe le parti». E guarda al percorso complessivo: «Siamo partiti da neopromossi, oggi essere a metà classifica qualifica il nostro cammino. Sono molto soddisfatto di questa prima parte di stagione, anche se la salvezza è ancora lontana e ci sarà da pedalare duro».
Sulla stessa linea Alessandro Capelli, che sottolinea il valore della prestazione: «Venire qui e fare una partita di questo genere deve renderci orgogliosi. Abbiamo giocato contro una grande squadra, una delle favorite, e questo ci deve dare fiducia per il futuro». Emozionante anche l’impatto con il “Barbera”: «È stato un privilegio giocare in uno stadio così, per tanti di noi era la prima volta e ce la ricorderemo. Uscire sconfitti fa rosicare, perché perdere non fa mai piacere, ma resta una serata bellissima». Capelli non dimentica i tifosi: «Ringrazio quelli del Palermo per gli applausi e i nostri, che ci seguono sempre, soprattutto in trasferta. Siamo fieri di loro e penso che anche loro possano essere fieri di noi e di quello che stiamo facendo».
Il 2025 si chiude con il Padova fermo a 22 punti, a distanza di sicurezza dalla zona play-out. Il prossimo appuntamento sarà tra venti giorni, l’11 gennaio, quando a far visita all’Euganeo sarà il Modena. Ora ci sarà tempo per rifiatare, nella speranza di un 2026 altrettanto ricco di successi rispetto all’anno appena trascorso.