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Padova attende il Giro. Gli eventi per tutta la settimana
Città di tappa I ciclisti arriveranno in Prato della Valle il 23 maggio e la città è pronta ad accoglierli. A partire dal 17 maggio con l’avvio della Settimana Rosa
MosaicoCittà di tappa I ciclisti arriveranno in Prato della Valle il 23 maggio e la città è pronta ad accoglierli. A partire dal 17 maggio con l’avvio della Settimana Rosa
C i saranno anche le Cucine economiche popolari il 23 maggio all’arrivo del Giro d’Italia a Padova. Saranno presenti in Prato della Valle con uno stand informativo e realizzeranno una portata del buffet di accoglienza: un piatto chiamato “et voilà”, realizzato dal cuoco delle Cucine, con un’attenzione all’ottimizzazione delle risorse alimentari. La presenza delle Cep in una manifestazione che coinvolge tutta la città, vuole sottolineare proprio il legame con la gente, e quella che è l’attenzione sociale, di volontariato, di carità. Dopo 24 anni, il traguardo sarà ospitato a Padova, in Prato della Valle, per la 18a tappa che partirà da Fiera di Primiero e attraverserà le terre del Prosecco e la Riviera del Brenta, per un totale di 166 km. Dalla mattina del 23 maggio attorno all’arrivo si svilupperà il villaggio, in una grande festa con street food, spettacoli e aree dedicate ai partner della corsa rosa. Nei giorni antecedenti e successivi il giro, tante le iniziative collaterali. L’inaugurazione è per venerdì 17 maggio con il “Pink Friday” che inaugura la Settimana Rosa (17-23 maggio): i negozi del centro prolungano l’orario di apertura dell’attività e, alle 20, nove tra monumenti e palazzi storici di Padova si illuminano di rosa grazie a bagni di luce a led. Poi, spazio a eventi di musica e cultura, attività per bambini e spettacoli. Tra questi, lo spettacolo “Le canzoni di Coppi e Bartali”, reading con accompagnamento musicale dal vivo in piazza delle Erbe; spettacoli di strada legati al ciclismo in piazza Garibaldi; un’area dedicata ai più piccoli con percorso in bici e giochi, e spettacolo di freestyle in piazza della Frutta; ritrovo in piazza Cavour per visite guidate ai tesori artistici e culturali di Padova. Tra queste, l’apertura straordinaria del Battistero della Cattedrale dalle 18 alle 22 con possibilità di visita con audioguida (biglietti euro 8 acquistabili su www.kalata.it). Sempre venerdì 17 viene allestito l’info point nello spazio ex Mc Kenzy in piazza delle Erbe, a pochi passi dalla fontana: oltre a fornire informazioni, lo spazio ospita bici sportive d’epoca e alcune maglie storiche appartenute a celebri squadre ciclistiche. In occasione di questa originale festa, anche il tram sarà vestito di rosa. La città ha poi istituito il concorso “La vetrina rosa” che premierà la vetrina del negozio che realizzerà il più bell’allestimento che rappresenti la manifestazione. Tra le curiosità gastronomiche, grazie alla collaborazione con l’associazione Appe, ecco il “menu rosa”, appositamente ideato dai pubblici esercizi padovani: il tramezzino di Eddy Merckx, l’aperitivo Pink Passion, la torta “Volata”, il caffè rosa, il gelato al gusto “Rosa Padovano”. Fino al 23 maggio, ancora, è possibile visitare la mostra “Veneto, Padova la bicicletta. Passato, presente, futuro” nello Spazio Biosfera di via San Martino e Solferino (in Ghetto). La mostra racconta con immagini, cicli e altri contenuti la cronistoria dell’invenzione della bicicletta e di come, dai primi del Novecento, abbia cambiato il modo di vivere. Al Centro Culturale Altinate San Gaetano, invece, è allestita la mostra “Le leggende del ciclismo. Le bici di Coppi, Bartali, Pantani e i miti padovani della pista”, visitabile fino al 26 maggio, con ingresso gratuito. L’esposizione è una “corsa a perdifiato” lungo oltre un secolo di storia del ciclismo e del Giro d’Italia, a cui si aggiungono oltre cinquanta maglie d’epoca e altrettanti cappellini, 25 quadri, caschi e occhialoni, valige da trasferta e documenti unici.
Nella mostra al Centro San Gaetano si può ammirare una collezione di biciclette storiche, campionesse di gare nazionali e mondiali, raccolte in più di cinquant’anni dal collezionista padovano Gianfranco Trevisan.