Alla vigilia, mister Andreoletti, in conferenza stampa, aveva dichiarato: «Sarà complicato avere il dominio della partita per 90 minuti: dovremo essere bravi a gestire le fasi in cui la palla sarà loro, mantenendo equilibrio e lucidità». E proprio così la partita si è dimostrata. Il ritorno dopo la sosta, con la sconfitta di Bari ancora difficile da digerire, regala ai biancoscudati una vittoria importante, che li porta a quota 11 punti in classifica. Ma, più dei numeri, conta la prestazione: il Padova ha mostrato una squadra cinica e capace di soffrire, contro un Catanzaro che per lunghi tratti ha mantenuto il possesso palla, cercando prevalentemente il cross dalla trequarti e affidandosi prima ai colpi di testa di Iemmello nel primo tempo, poi a quelli dell’ex padovano Pittarello nella ripresa. I calabresi, però, non sono mai riusciti a impensierire davvero Fortin, anche se i brividi non sono mancati.
Il Padova scende in campo con la formazione prevista alla vigilia: 3-5-2 con Fortin in porta, Faedo, Sgarbi e Perrotta in difesa, Crisetig in cabina di regia affiancato da Varas e Fusi, Ghiglione sulla fascia destra al posto dello squalificato Capelli, Barreca sulla sinistra e il tandem d’attacco Bortolussi–Lasagna.
Risponde il Catanzaro con un 3-4-2-1: Pigliacelli tra i pali, Brighenti, Antonini e Verrengia in difesa, Cassandro, Petriccione, Pontisso e Favasuli a centrocampo, con Cissé e Oudin alle spalle dell’unica punta Iemmello. Il primo tempo inizia con il Catanzaro deciso a imporre il proprio gioco: nei primi dieci minuti si registrano già quattro calci d’angolo a favore dei calabresi. Netta la prevalenza nel palleggio dei padroni di casa, ma il Padova resta attento e non concede spazi. La prima vera occasione per i biancoscudati arriva al 19’, quando Lasagna ruba palla a un difensore, si invola verso la porta e da posizione defilata tenta il diagonale: bravo Pigliacelli a respingere. Al 27’ il Catanzaro è costretto al cambio: fuori Verrengia, dentro Di Chiara. Al 30’ doppia occasione per il Padova: prima sul tiro di Fusi, poi su quello di Lasagna, ma in entrambi i casi è ancora Pigliacelli a dire di no, mandando in angolo.
E proprio da quel corner nasce il gol del vantaggio: Perrotta, lasciato colpevolmente solo in area, incorna di testa e spiazza il portiere. Il Padova passa in vantaggio, ma l’altalena di emozioni non finisce qui. Nemmeno due minuti dopo Faedo interviene in ritardo su Pontisso in area: rigore per il Catanzaro.
Sul dischetto va Iemmello, ma Fortin si supera e para, mantenendo il risultato sull’1-0. I calabresi provano a reagire, soprattutto sulla sinistra con Cissé, che al 40’ crossa per Iemmello: colpo di testa fuori di poco. L’ultima occasione del primo tempo arriva al 43’, quando Fusi serve Lasagna che, a botta sicura, prova a incrociare col sinistro; una deviazione manda in angolo, poi non sfruttato. Dopo tre minuti di recupero,
il primo tempo si chiude con il Padova avanti.
Nell’intervallo il Catanzaro sostituisce Oudin e Pontisso con Rispoli e Pittarello, ex di turno. Il secondo tempo prosegue sulla falsariga del primo: i giallorossi fanno la partita, ma il Padova difende con ordine e prova a ripartire. Al 52’ è proprio Pittarello a provarci con una girata in area, ma senza successo. Al 60’ occasione per il Padova: Varas serve Ghiglione sulla destra, che calcia di prima intenzione, ma il tiro viene deviato in angolo. Un minuto dopo Fusi, già ammonito, tenta un diagonale che finisce ampiamente sul fondo. Al 61’ i primi cambi per Andreoletti: fuori Fusi e Lasagna, dentro Buonaiuto e Harder. Al 67’ ancora Catanzaro pericoloso con un’incornata di Iemmello che termina di poco a lato. Al 70’ altro cambio per il Padova: fuori Crisetig, dentro Di Maggio. Nonostante il possesso palla prevalente dei calabresi, non arrivano vere occasioni da rete. Al 77’ è ancora il Padova a rendersi pericoloso: Ghiglione crossa in area per Buonaiuto, che prova la girata, ma Pigliacelli si distende e blocca. Il secondo tempo scorre tra i tentativi sterili del Catanzaro e un Padova compatto, capace di soffrire e portare a casa tre punti preziosi.
Nel post partita, mister Andreoletti ha sottolineato subito l’importanza del risultato:
«Sì, sicuramente i tre punti sono l’aspetto più importante di questa partita, perché era fondamentale vincere. Venivamo da due ottime prestazioni con un solo punto raccolto e, come avevo detto in sede di presentazione, dei complimenti me ne faccio poco: avevamo assolutamente bisogno di punti. Affrontavamo una squadra che ne aveva bisogno almeno quanto noi, e dentro la partita ci sono state, secondo me, più partite».
Il tecnico biancoscudato ha analizzato nel dettaglio l’andamento della gara:
«L’approccio del Catanzaro è stato fortissimo, ci ha quasi sorpreso con una serie infinita di calci d’angolo. Siamo stati bravi a tenere l’urto di una squadra che ha provato a spostare l’inerzia del match dalla sua parte. Poi siamo andati in vantaggio su una palla inattiva e, al di là della situazione del rigore, penso che nel primo tempo abbiamo creato più volte i presupposti per raddoppiare. Le occasioni di Lasagna sono state abbastanza clamorose, ma il merito va anche a Pigliacelli, che ha fatto due o tre interventi davvero importanti».
Nel secondo tempo, il Padova ha dovuto stringere i denti:
«È stata una seconda parte di gara di grande sofferenza e di grande umiltà. Non dobbiamo mai dimenticarci che siamo una neopromossa, e quando affronti avversari di questo valore, indipendentemente dalla classifica, devi essere molto umile. Non dobbiamo mai avere la puzza sotto il naso: bisogna sapersi difendere con le unghie e con i denti. L’abbiamo fatto per 45 minuti e abbiamo raccolto tre punti importantissimi per il nostro percorso».
Soddisfatto anche del lavoro difensivo e della fase di contenimento:
«Avevamo lavorato molto sulle palle esterne, perché sapevamo che il Catanzaro ama trovare traiettorie tra le linee, con giocatori di grande qualità come Iemmello e Cissé. Siamo stati bravi a difendere stretti, e più difendi stretto, più concedi qualcosa sulle fasce: lì serviva gente pronta ad andare a impattare i cross. Ho visto veleno e determinazione, ed è la cosa che più mi rende orgoglioso. Dentro l’area abbiamo difeso davvero molto bene».
Una nota anche per chi è subentrato dalla panchina:
«Chi è entrato lo ha fatto molto bene. In quel momento della gara era difficilissimo, perché si stava solo difendendo e non c’erano le condizioni per esprimersi tecnicamente. In queste situazioni si può chiedere solo il cuore, la disponibilità e lo spirito di sacrificio. E chi è entrato lo ha fatto alla grande».
Poi una battuta sull’ammonizione e un pensiero ai tifosi:
«Mi stupisce di aver preso solo adesso la prima ammonizione del campionato — ha sorriso Andreoletti —. È successo che avevo chiesto un cambio e non siamo stati velocissimi a farlo; mi sono arrabbiato, più con la nostra panchina che con il quarto uomo, ma lui l’ha presa sul personale e mi ha ammonito. Fa parte del gioco, devo imparare anch’io, che sono giovane, a restare più tranquillo e razionale. Quanto ai tifosi, che sono venuti fin qui a Catanzaro di domenica sera, posso solo dire che sono straordinari. È stata una trasferta complicata anche per noi, figuriamoci per loro: questa vittoria è tutta per loro, se la meritano davvero».
A fine gara ha parlato anche Marco Perrotta, match winner e autore del gol che ha deciso la sfida. Il difensore biancoscudato ha sottolineato l’importanza di una vittoria arrivata con sacrificio e compattezza:
«È stata una vittoria sofferta ma meritata — ha spiegato —. Loro ci hanno messo in difficoltà, ma siamo riusciti a difendere con ordine, stringendo i denti fino alla fine».
Perrotta ha poi raccontato il momento decisivo del match, quello del gol che ha sbloccato la partita:
«Sul calcio d’angolo io e Sgarbi ci siamo avventati sul pallone, e fortunatamente la palla è entrata dopo il mio colpo di testa. È stata una grande soddisfazione».
Un successo costruito soprattutto sulla solidità difensiva, contro un Catanzaro che ha cercato insistentemente di colpire dalle corsie esterne:
«Sì, siamo stati bravi, anche perché loro avevano due attaccanti forti, soprattutto Iemmello, che di testa le prende tutte. Dobbiamo continuare a lavorare su alcuni dettagli, ma con un gruppo del genere è solo stimolante andare avanti».
Infine, una dedica speciale per la rete che vale tre punti pesantissimi:
«Dedico questo gol a mia figlia».
Domenica, alle ore 15, all’Euganeo, arriverà la Juve Stabia. Si prevede il tutto esaurito: non solo per sostenere un Padova che dimostra di saperci stare in Serie B, ma anche per il possibile debutto di Alejandro “Papu” Gomez, il campione del mondo argentino che scalpita dopo la lunga squalifica per doping che lo ha tenuto lontano dai campi per oltre due anni. Mercoledì, alle 18, al Macron Store di via della Croce Rossa, il “Papu” incontrerà i tifosi per quello che è stato ribattezzato il “Papu Day”. Si prospetta una settimana calda, sia sul fronte Gomez, sia su quello dei biglietti.