Il Padova ottenne l’ultimo pareggio in serie B nella stagione sportiva 2018-2019. In un Euganeo praticamente deserto, il Padova, che ormai sarebbe stato matematicamente retrocesso, pareggiò uno a uno contro il Livorno, reti di Niccolò Giannetti per il Livorno e di Davide Mazzocco per il Padova. Dopo esattamente 2304 giorni, il Padova ritorna a disputare una partita e a pareggiarla in Serie B, ma questa volta in trasferta, a Carrara, con uno zero a zero che sicuramente va bene al Padova e meno alla Carrarese. Una partita che, come preannunciato da mister Andreoletti alla vigilia, avrebbe premiato la corsa e l’umiltà, per ottenere punti da portare a casa. Ma andiamo con ordine.
Il Padova si schiera con il 3-4-2-1 con Fortin tra i pali, Faedo, Sgarbi (debutto in maglia biancoscudata per lui), Perrotta in difesa, Capelli, Baselli, Fusi, Barreca a centrocampo, Di Maggio e Varas a sostegno di Bortolussi. La partita inizia con le due squadre che si equivalgono sotto il profilo del gioco. La prima occasione degna nota avviene al 5’ dove Bortolussi difende una palla destinata sul fondo, serve Capelli in area piccola che non riesce ad impattare in maniera decisa, svirgolandola e allontanandola dalla porta difesa da Bleve. La Carrarese prova a sviluppare il suo gioco, ma il Padova con le sue ripartenze si dimostra una spina nel fianco per la retroguardia toscana. Al 20’ la prima occasione per la Carrarese con Bozhanaj che calcia una punizione alta di poco dalla porta difesa da Fortin. Al 26’, a seguito di una pericolosa ripartenza, Varas viene fermato da un miracoloso recupero di Ruggeri a tu per tu con Bleve. Non mancano i cartellini gialli: Barreca e Fusi per il Padova, Ruggeri per la Carrarese a seguito di un fallo ai danni di Di Maggio. Un primo tempo che termina sullo zero a zero, dopo un minuto di recupero, e che lascia spazio aperto a qualsiasi risultato.
Il secondo tempo inizia senza nessuna sostituzione nel Padova, ma con la Carrarese che cambia Parlanti con Melegoni. Al 4’ minuto batti e ribatti in area del Padova con la retroguardia che allontana. Al 14’ ancora sostituzioni tra le file toscane: escono Accornero e Bouah per Abiuso e Ruggeri (più volte graziato dall’arbitro e già ammonito). Al 15’ arriva un’occasione d’oro per il Padova ma non sfruttata: Bleve rinvia male il pallone che giunge a Di Maggio che, una volta agganciata la sfera e portatosi al limite dell’area di rigore, decide di calciare ampiamente a lato anziché servire Varas (per la seconda volta con la fascia di capitano e uno dei migliori in campo) più defilato sulla sinistra ma più facilitato alla conclusione non essendo marcato da alcun difensore. Poco dopo la svolta del match che segnerà la seconda parte della partita: al 16’ Fusi entra in maniera scomposta su Bozhanaj, secondo giallo e dunque rosso. Questa volta non c’è il var a salvare il “Ringhio Gattuso” biancoscudato, e Padova che termina la partita in dieci. Subito Andreoletti prende le contromisure facendo uscire Di Maggio per Harder, e rimodellando la squadra in un 4-4-1 con Varas che scende nella linea di centrocampo a dare man forte. Nonostante un uomo in meno l’umiltà preannunciata da Andreoletti si vede eccome: ci si difende quando bisogna soffrire e si riparte anche creando occasioni pericolose quando c’è l’opportunità, e mantenendo molto bene il campo. Al 31’ staffetta Lasagna – Bortolussi e al 40’ Crisetig per Baselli e Favale per Barreca. Le uniche occasioni create dalla Carrarese sono al 32’ con un tiro di Sekulov, subentrato al 24’ per Bozhanaj, parato senza problemi da Fortin, al 37’ con un tiro di Cicconi fuori di molto, e al 43’ dove dopo un cross di Buoah, Sekulov incorna di testa e Fortin fa sua la sfera. L’ultima occasione ce l’ha il Padova quando al 49’ Varas si conquista una punizione dal limite dell’area, calcia Crisetig che colpisce la barriera, e palla che nella ribattuta arriva a Faedo che tira un rasoterra preda facile per Bleve. Termina così la partita con un pareggio che soddisfa sicuramente di più la truppa di Andreoletti.
A fine partita l’allenatore biancoscudato ha voluto mettere in secondo piano i rimpianti per l’espulsione di Fusi e concentrarsi sull’atteggiamento mostrato dalla squadra: «Non ci interessa cosa sarebbe potuto succedere con undici contro undici. Ci interessa la prestazione, e di questa dobbiamo essere orgogliosi. Nel primo tempo abbiamo fatto una gara anche qualitativa, difendendo con ordine e creando presupposti per andare in vantaggio. Nella ripresa, pur in inferiorità numerica, siamo rimasti compatti, umili e pronti a ripartire quando c’era l’occasione».
Il tecnico Andreoletti ha poi ribadito un concetto a lui caro: l’intensità come valore imprescindibile. «Il Padova non può prescindere dall’intensità. Questa deve essere la nostra forza, a prescindere dai nomi in campo. Chi vuole giocare con questa maglia sa che deve spingere a trecento all’ora dal martedì alla domenica. Non guardo i curriculum, guardo chi ha voglia, chi porta spirito e mentalità».
Un passaggio anche sulle scelte offensive: «Giocheremo con due attaccanti veri quando avremo la condizione per farlo. Al momento davanti eravamo un po’ corti e abbiamo dovuto gestire le risorse, ma la soluzione adottata ci ha dato imprevedibilità e potrà tornare utile anche in futuro».
Infine, spazio ai tifosi, che anche a Carrara hanno fatto sentire il proprio sostegno: «Straordinari. Lo scorso anno abbiamo vinto un campionato senza pubblico, ma quest’anno salvarci senza il loro aiuto sarebbe impossibile. Ci hanno sostenuto nonostante la trasferta complicata, e prestazioni come questa non sarebbero possibili senza un pubblico così».
Nel dopo partita ha parlato anche Kevin Varas, protagonista tra i migliori in campo e nuovamente con la fascia di capitano al braccio. L’italo-ecuadoriano ha analizzato la gara a partire dal primo tempo: «È stato bloccato ed equilibrato, con poche occasioni da entrambe le parti. Nella ripresa invece abbiamo approcciato molto bene, con più personalità e atteggiamento giusto. L’espulsione di Fusi ha inevitabilmente cambiato la partita: in dieci abbiamo dovuto stringere i denti, ma qualche occasione l’abbiamo comunque creata. Alla fine era importante portare a casa punti».
Un pareggio che, per Varas, va letto in chiave positiva: «Il bicchiere è mezzo pieno. Era fondamentale fare punti prima della sosta e torniamo a casa con fiducia e consapevolezza. Oggi si è visto un vero spirito di squadra, questa deve essere la base per crescere».
Sulle sue prestazioni in un ruolo nuovo, Varas non fa questioni: «Mi sto adattando bene a supporto della punta. In fase di non possesso interpreto il ruolo quasi da mezzala, in costruzione invece dipende dal piano partita. Non sto a pensare dove preferisco giocare, il mio obiettivo è dare il massimo contributo possibile e fare da esempio ai compagni».
Infine, un passaggio sulla nuova esperienza in Serie B: «La differenza con la C è netta, non puoi sbagliare nulla negli ultimi metri perché il livello e la qualità degli avversari sono molto più alti. Per me è la prima volta in questa categoria ed è un orgoglio poter dare il mio contributo. Cerco di ripagare la fiducia del mister e di onorare la responsabilità della fascia. Mi sento uno dei leader dello spogliatoio, ma non sono l’unico: ognuno deve portare la propria dose di umiltà e fame, quello che ci ha permesso di vincere in C e che ora serve più che mai».
Ora il campionato di serie B si fermerà, come quello di A, visti gli impegni delle nazionali (Di Maggio e Harder sono stati convocati dalla nazionale under 20 di Carmine Nunziata per le amichevoli contro Inghilterra e Germania, primo passo verso il Mondiale Under 20 in programma dal 27 settembre al 19 ottobre in Cile, che vede l’Italia inserita nel Gruppo D insieme ad Argentina, Australia e Cuba). Si tornerà in campo sabato 13 settembre alle 15 all’Euganeo contro il Frosinone. Nel frattempo Andreoletti ha tutto il tempo per far assimilare il suo calcio ai suoi. Era importante non lasciarsi con una sconfitta prima della sosta. Queste sono le ultime ore di calciomercato (terminerà alle ore 20), e vedremo se il direttore sportivo Massimiliano Mirabelli tirerà fuori un coniglio dal cilindro.