Fatti | Calcio Padova
Non sempre lasciare il pallino del gioco all’avversario e provare a ripartire porta frutto. Infatti, quella che poteva essere il quarto pareggio consecutivo, roba che per gli amanti degli almanacchi non si verificava dalla stagione 96/97 quando ad allenare il biancoscudo c’era Giuseppe Materazzi, figlio di quel Marco che contribuì a farci urlare “Campioni del Mondo” in quella notte a Berlino nel 2006, si è trasformato in una sconfitta, che certo non accende spie o sirene ma che comunque deve fungere da sveglia, anche perché dopo la sosta per le nazionali all’Euganeo arriverà il Venezia, e si sa il Derby è una partita a se, ma sempre tre punti ci sono in palio e bisogna mettere “fieno in cascina” nell’ottica salvezza.
LA CRONACA
Il Padova si schiera con il collaudato 3-5-2 con Fortin tra i pali dopo il turno di riposo di domenica scorsa, difesa a tre con Belli come braccetto di destra, Perrotta braccetto di sinistra, e Sgarbi centrale. A centrocampo Crisetig regista, Varas e Fusi a completare la linea centrale, con Capelli largo a destra e Favale a sinistra. Attacco affidato al duo Buonaiuto-Bortolussi. Il Mantova risponde con Festa tra i pali, difesa a 4 con Radaelli, Cella, Castellini, Bani; centrocampo a 3 con Paoletti, Artioli, Trimboli; attacco affidato al tridente Galuppini, Mancosu e Ruocco.
Un primo tempo tutto sommato equilibrato, dove il maggior possesso palla dei virgiliani non ha prodotto effetti nei confronti della difesa biancoscudata. La prima occasione la troviamo al 9° dove, Buonaiuto serve elegantemente Varas che, dopo essersi accentrato, calcia un diagonale parato da Festa. Al 19° occasione per il Mantova: dopo un batti e ribatti in area Mancuso impegna Fortin, che si fa trovare pronto. Al 40° l’occasione più grande del primo tempo ce l’ha fra i piedi Buonaiuto che grazie ad un contropiede calcia di sinistro colpendo in pieno la traversa, con Festa immobile a guardare.
Il secondo tempo inizia subito con un’occasionissima per i virgiliani: cross dalla destra e colpo di testa di Ruocco fuori. Andreoletti prova a dare una scossa già al 55° sostituendo Buonaiuto e Crisetig per Seghetti ed Harder. Al 57° è il Padova vicino al vantaggio con Bortolussi che, servito da Seghetti in area, calcia alto sprecando tutto. Nonostante queste sporadiche occasioni, il Mantova rimane padrone del gioco con il Padova rintanato nella sua metà campo. Al 68° altri cambi: fuori Favale e Belli, dentro Ghiglione e Faedo. Al 75° spazio anche per il rientrante Baselli, al posto di Fusi, ma la musica non cambia: è sempre il Mantova che dimostra un buon palleggio dimostra e fa di tutto per aggiudicarsi i tre punti. Al 78° il tiro da fuori di Castellini parato da Fortin e successivamente all’82° il palo colpito da dallo stesso difensore dopo la battuta di un calcio d’angolo sono il preludio al gol. All°84 cross di Marras dalla destra, Ruocco vince un contrasto con Capelli e insacca dove Fortin poco poteva fare. Dopo l’assegnazione di 4 minuti di recupero termina il match.
LE PAROLE POST PARTITA
Nel dopo gara di Mantova mister Matteo Andreoletti non cerca alibi e analizza con la consueta chiarezza la sconfitta dei biancoscudati.
«Il fatto del dominio della partita era abbastanza strategico – ha spiegato – nel senso che l’idea era quella di crearci poi gli spazi per ripartire, e sommato l’abbiamo fatto anche discretamente. Penso che nel corso della gara abbiamo trovato anche qualche buon adattamento. È chiaro che se ci aspettiamo il Padova che giochi con quattro attaccanti e che abbia otto occasioni da gol, abbiamo sbagliato squadra. Noi siamo una squadra che deve stare sul pezzo ogni partita, ogni momento, ogni secondo, e lo stiamo facendo. Io penso che, tutto sommato, per quello che si è visto in campo, indipendentemente dalla percentuale di possesso palla, il risultato più corretto fosse il pareggio. Dispiace, perché poi sono scontri diretti e perdere, dopo qualche risultato utile consecutivo, dispiace».
Alla domanda se si potesse fare qualcosa in più, Andreoletti risponde così:
«Dal punto di vista delle occasioni penso che venire in casa di uno scontro diretto e riuscire a creare tre occasioni importanti, in una partita in cui la palla ce l’hanno per l’80-90% gli altri, non è da buttare. È chiaro che se abbiamo in testa la passata stagione dobbiamo ricordarci che noi siamo una neopromossa, una squadra che in questo momento sta pagando anche oltremodo delle assenze. Ci piacerebbe essere più pericolosi, certo, ma oggi aver creato tre occasioni – la traversa di Buonaiuto, quella di Bortolussi e un’altra di Buonaiuto in mezzo all’area – per noi è tanta roba. Possiamo essere più incisivi, ma dobbiamo cercare di essere il più cinici possibile per quello che riusciamo a creare».
Sulla scelta di partire con Buonaiuto titolare e lanciare Seghetti a gara in corso, il tecnico spiega:
«È stata una semplice questione di minutaggio, perché obiettivamente Seghetti non aveva mai giocato più di 25 minuti. Pensavo potesse darmi di più, anzi come poi è successo, entrando a partita in corso. Sapevo che sarebbe stata una gara di grande dispendio fisico e non volevo trovarmi costretto a cambiarlo al 45°. Così ho preferito averlo a disposizione dalla panchina, convinto che potesse darci più vivacità subentrando».
Sulla situazione degli infortunati, Andreoletti aggiorna così:
«Lasagna ha un problema molto lieve, quindi siamo abbastanza soddisfatti. Di Maggio invece è in valutazione. Dobbiamo cercare di recuperare i giocatori che sono fuori, perché ci mancano elementi importanti dal punto di vista della qualità e dell’estemporaneità. Al di là del Papu Gómez, anche Jonathan Silva è un giocatore che ha colpi, e oggi forse siamo mancati proprio in questo: nei giocatori di spunto, di guizzo. Siamo una squadra quadrata, cinica, tignosa, ma ogni tanto qualche colpo nel calcio serve, e oggi quei giocatori che possono darti questo tipo di giocate li avevamo poco a disposizione».
Infine, una riflessione su ciò che resta da migliorare e sugli aspetti positivi emersi dalla trasferta:
«Tra gli aspetti negativi c’è sicuramente il fatto di dover cercare di essere più cinici, sapendo che in Serie B creare tante occasioni da gol non è facile. Dobbiamo sfruttare al meglio tutto quello che ci capita. L’aspetto positivo invece è che riusciamo sempre a stare in partita con tutti, e questo ci contraddistingue dalla prima giornata di campionato. Non è scontato, anche nelle difficoltà e con tante assenze. Non ci piangiamo mai addosso: oggi avevamo sette-otto giocatori fuori, ma siamo comunque riusciti a rimanere dentro la partita. A volte ci è andata meglio, a volte abbiamo sofferto e pareggiato. Oggi, per quello che si è visto, se fosse finita in pareggio non avremmo rubato nulla».
A condividere la sua analisi è anche il capitano Lorenzo Crisetig, che conferma come la gara sia stata complicata sotto il profilo tattico e tecnico:
«Non abbiamo trovato grande fluidità di gioco. Loro pressavano alto, bene, muovendo palla con qualità: sappiamo che tipo di squadra è, che fa del possesso e del gioco propositivo la sua forza. Ci hanno tolto forse un po’ troppe certezze nel provare a produrre azioni offensive. È vero, abbiamo avuto occasioni, ma analizzando la partita credo abbiano avuto qualcosa in più loro oggi».
Crisetig spiega poi il piano gara del Padova:
«Sì, l’idea era proprio quella di aspettarli un po’ più bassi e provare a ripartire. Quando abbiamo pressato alto abbiamo recuperato un paio di palloni con cui potevamo fare male, ma tendenzialmente il piano era attendere e colpire in ripartenza. Sapevamo che loro, portando tanti uomini sopra palla, concedevano spazi dietro. Avremmo dovuto fare qualcosa in più con la palla, essere più tranquilli e avere più possesso anche noi, perché quando ce l’hanno sempre gli altri diventa dura: corri tanto e fai più fatica».
Nonostante la sconfitta, il capitano individua anche un segnale positivo:
«Fino all’85° siamo stati in partita sullo 0-0. È vero, loro hanno avuto più predominio, ma noi le nostre occasioni le abbiamo create. Dobbiamo solo continuare a lavorare per l’obiettivo che abbiamo fisso in testa dall’inizio del campionato. È un torneo durissimo, dove la bilancia si sposta da una parte all’altra in fretta. Serve concentrazione, equilibrio e continuità: non bisogna pensare a una singola partita, ma a tutto il campionato, giorno per giorno».
Sul bilancio dei primi due mesi e mezzo di stagione, Crisetig è onesto e ambizioso:
«Io sono una persona molto ambiziosa e voglio sempre portare a casa i tre punti. Ovviamente ci sono partite più semplici e partite più difficili. Il Südtirol, per esempio, gioca in modo completamente diverso dal Mantova, molto più verticale e diretto. Il Mantova invece palleggia benissimo, porta anche otto o nove giocatori sopra la linea della palla: penso sia l’unica squadra in Serie B che fa un calcio così propositivo. Ogni gara è diversa, e noi dobbiamo rimanere concentrati su di noi, come diciamo dal primo giorno di ritiro. Siamo una neopromossa, ma abbiamo qualità, un grande gruppo e allenati bene. Dobbiamo restare focalizzati sul nostro obiettivo, senza esaltarci dopo una vittoria e senza deprimerci dopo una sconfitta. Ci saranno alti e bassi, ma la strada del lavoro è quella giusta».