Nel 1914 Giovanni Battista Montini, ancora adolescente, scrive una lettera a un carissimo amico, Andrea Trabeschi, che poi morirà nel campo di concentramento di Mauthausen nel 1945. Già qui il futuro papa si dimostra un ragazzo carico di gioia e di sogni: «Allora sentì che sotto il sole è vanità e afflizione e provai il desiderio di salire in alto… Ecco il mio ideale: la mia vita passerà rivolta in alto».
Tutta la vita di papa Montini fu incentrata in Cristo, come lui stesso rivela nel Pensiero alla morte: «L’avvenimento fra tutti più grande per me, come lo è per quanti hanno pari fortuna, è stato l’incontro con Cristo, la Vita». Per Paolo VI l’incontro con Gesù fu continuamente alimentato dalla Parola e dalla preghiera, vissuta già in famiglia: «A mia madre devo il senso del raccoglimento, della vita interiore, della meditazione che è preghiera e della preghiera che è meditazione».