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Fatti IconFatti | Calcio Padova

mercoledì 22 Ottobre 2025

Papu Gomez: «Con il Padova voglio sognare la Serie A»

Daniele Canton

Francesco Peghin e Alejandro "Papu" Gomez

Volto sorridente, tono sereno ma deciso: Alejandro “Papu” Gomez si è presentato ufficialmente come nuovo giocatore del Calcio Padova. Dopo oltre due anni di squalifica per la positività alla Terbutalina — una sostanza contenuta in uno sciroppo per la tosse assunto in modo involontario — il fantasista argentino è pronto a tornare in campo. In realtà, non ha mai smesso di allenarsi: prima con il Renate, poi individualmente e infine insieme alla squadra biancoscudata.

Ad aprire la conferenza è stato il presidente Francesco Peghin, che non ha nascosto l’emozione per un giorno storico. «È un onore per il Calcio Padova avere qui il Papu, dopo mesi che si allena con noi e con la squalifica ormai in scadenza. Credo sia la prima volta nella storia del club che un campione del mondo in carica veste la nostra maglia. Per noi è un’emozione enorme. I nostri obiettivi restano un campionato tranquillo e la salvezza, ma con sogni e ambizioni più grandi».

Poi la parola al protagonista: «Non ho pressione, sento piuttosto la responsabilità della maglia e di rappresentare i padovani. So che mondialmente sto rappresentando questa città, ma ciò mi porta grande gioia, così come giocare con questa maglia. Spero di farlo per anni», ha detto Gomez, che si è mostrato motivato e concentrato sul suo nuovo percorso.

Il primo a convincerlo, ha spiegato, è stato il direttore sportivo Mirabelli. «Ho avuto offerte dall’estero, dall’Argentina e dagli Emirati Arabi, ma voglio ancora giocare a questi livelli. In Italia mi trovo molto bene, la mia famiglia pure, e non volevo spostarmi. Il Padova per me è una bella sfida: dopo tanti anni voglio provare a riportare la squadra in Serie A. Non so se succederà quest’anno o più avanti, ma il mio obiettivo è questo».

Ripensando ai due anni di squalifica, Gomez non nasconde la fatica di quel periodo. «I primi mesi sono stati i più duri, non sapevo cosa fare, non sapevo se continuare a giocare. Guardavo alla squalifica e due anni sono molto lunghi. Ma piano piano ho trasformato la rabbia in voglia di tornare a giocare. Ho pensato al momento del ritorno in campo e al desiderio di potermi ritirare quando lo avrei voluto io. Allenandomi ogni giorno e restando in forma sono riuscito a superare le difficoltà».

Alejandro “Papu” Gomez durante la conferenza stampa di presentazione

Oggi il Papu si sente pronto a ripartire. «Mi sento bene — ha raccontato —. Allenarsi da solo non è uguale che farlo in squadra, ma mi sono impegnato tanto per rendere gli allenamenti in singolo il più veri possibile. È difficile allenarsi senza poter giocare, ti alleni ma fatichi a inserirti nel gruppo al 100%, però so che mi servirà poco per tornare al massimo. Ho avuto solo un piccolo fastidio, venerdì faremo gli esami ma speriamo non sia nulla di grave».

Sulla squadra e sull’ambiente, il nuovo numero 10 ha le idee chiare: «Meglio per me e per tutti che i miei compagni conoscano già la Serie B e abbiano dimostrato il loro valore senza di me. Mi piace la mentalità vincente del gruppo, il fatto che voglia sempre dare il massimo. Anche in Serie B lo sta dimostrando dopo averlo fatto in C».

Gomez ha parlato con grande stima anche del suo allenatore, Matteo Andreoletti: «Non mi era mai capitato di essere più vecchio del mister, ma non è un problema. Vogliamo entrambi il bene della squadra. Lui è un allenatore promettente e lo sta dimostrando. Mi piacciono molto i suoi allenamenti e come lavora lo staff in generale. Insieme possiamo fare molto bene».

In città, intanto, il Papu è già una piccola star. «L’affetto e il calore della gente ogni volta che esco è per me la cosa più importante — ha detto —. Mi puoi trovare tranquillamente in centro o al supermercato, perché cerco di vivere Padova come un cittadino qualsiasi che arriva in una nuova città e vuole conoscerla. Mi piace molto, è giovane, piena di vita e di universitari. Ci ha sorpreso la simpatia della gente. I miei figli hanno iniziato la scuola e le loro attività: siamo molto contenti».

Il campione del mondo ha poi riflettuto sul percorso umano che lo ha riportato al calcio giocato. «È stato un cammino pieno di insegnamenti. Ho imparato a trasformare le cose negative in positive. In certi momenti mi sono sentito solo, perché tante persone spariscono quando non sei più in alto. Ora vedo le cose con più serenità: non voglio vivere di passato o di futuro, ma godermi il presente. E il mio presente è il Padova».

In campo, spiega, sarà a disposizione del mister: «Devo adattarmi al suo gioco senza snaturare la squadra, che sta facendo molto bene. Che sia centrocampo o trequarti, l’importante è portare il mio contributo anche in difesa. Giocherò dove ho sempre giocato».

E sul futuro, nessun dubbio: «Voglio giocare in Serie A con il Padova. Non lo dico per vendere fumo, ma perché ci credo davvero. So che la società ha avuto qualche difficoltà, ma sta lavorando bene e sta cercando di dare il massimo. Io non sono venuto qui per stare seduto o fare da comparsa: voglio dare tutto».

C’è spazio anche per un aneddoto: la cena a Bergamo con Andreoletti prima della firma. «Il mister voleva sapere da parte mia perché volessi tornare in campo e perché proprio al Padova. Voleva guardarmi negli occhi e capire cosa mi spingesse a giocare ancora. Abbiamo parlato tanto di calcio, dell’Atalanta, di Gasperini… È stata una bellissima chiacchierata».

Ora Padova sogna di vederlo in campo già domenica contro la Juve Stabia, in uno stadio Euganeo che si avvia verso il tutto esaurito. Gomez, però, resta cauto: «Non posso confermare, non vogliamo rischiare nulla. Vengo da due anni di preparazione, e questi piccoli problemi possono capitare. Insieme allo staff valuteremo e capiremo cosa fare».

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