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Chiesa IconChiesa | Diocesi

martedì 20 Maggio 2025

Perarolo. Restaurato il campanile della chiesa vecchia

Emanuele Cenghiaro

È tornato a mostrarsi nella sua veste migliore il campanile della ex chiesa parrocchiale di Perarolo, frazione di Vigonza, cara al servo di Dio Vinicio Dalla Vecchia.

Si sono infatti da poco conclusi i tanto attesi lavori di restauro. «La comunità – racconta il parroco, don Andrea Segato – aspettava da anni questo intervento al campanile, ora finalmente restituito nella sua bellezza come memoria storica della parrocchia di Perarolo. Per questo ringraziamo quanti si sono impegnati per il restauro in questi anni». La prima chiesa di Perarolo fu edificata nel 1064 sotto la dipendenza della Pieve di Torre. Per trovare il nome del patrono, Sant’Andrea Apostolo, si deve giungere alla prima visita pastorale documentata, nel 1458. In questo periodo era sottoposta al priore di Santa Margherita di Vigonza, che a sua volta era alle dipendenze delle benedettine del monastero della Misericordia di Padova. Nel 1817 fu rifabbricato il coro e pochi decenni dopo allungata la navata. La chiesa antica fu quindi abbandonata dopo la costruzione dell’attuale, negli anni Settanta: ora è utilizzata in occasione di celebrazioni ed eventi. La comunità vi è tuttavia molto legata, anche perché custodiva il Crocifisso del Cristo “Moro” della scuola di Andrea Brustolon, proveniente da Santa Maria Gloriosa dei Frari di Venezia, ora posto di fronte al presbiterio della chiesa moderna. A quanto scritto dal parroco in occasione della visita pastorale del 1827, il precedente campanile risulterebbe essere stato in parte demolito per ordine dell’autorità civile, perché cadente. Fu quindi ricostruito nella forma attuale nel 1833: i rilievi non hanno mostrato però discontinuità edilizie, e la ricostruzione sembrerebbe essere stata quindi totale. La torre campanaria, alta nel complesso oltre 20 metri, si imposta su un basamento a tronco di piramide con rivestimento bugnato. La muratura è in laterizi di colore rosso vivo e sporadici innesti di elementi lapidei in pietra bianca. Il fusto presenta piccole finestrelle tamponate; c’è anche un orologio, fermo, sul lato strada. La cella campanaria presenta aperture a monofora, con basamenti e capitelli rinforzati. La lanterna ha base ottagonale, con cupola rivestita da lastre di piombo; sulla sommità, una croce metallica funge da parafulmini.

Prima del restauro, il campanile presentava alcune manifestazioni di degrado di tipo superficiale o legato al distacco di elementi aggettanti e al deterioramento dei materiali. Dal giugno 2022 era però transennato per le sollecitazioni sismiche subite durante il terremoto dell’Emilia, che avevano comportato alcuni distacchi. Se dal punto di vista strutturale la torre non presentava fratturazioni o fessurazioni evidenti, la copertura risultava mancante di alcuni elementi. L’intervento attuato ha previsto il consolidamento degli elementi pericolanti, la rimozione dei depositi superficiali come patina e polveri, e delle presenze biologiche (muschi e licheni). Si è proceduto poi alla sostituzione e manutenzione delle lastre di copertura della cupola e all’integrazione delle parti murarie ammalorate mediante tecnica “scuci-cuci”, al ripristino delle parti mancanti come la cornice lapidea dell’alto fusto con nuovi elementi in pietra bianca, alla rimozione delle malte di rivestimento a base cementizia, alla stesura di una velatura con intonaco a calce e alla sostituzione delle reti di chiusura della cella campanaria e installazione di un sistema antipiccione.

Un’opera in onore del campanile

Sabato 31 maggio, a conclusione della processione mariana presso la chiesa vecchia, verso le ore 19.45, sarà consegnata alla comunità e quindi benedetta un’opera d’arte dello scultore Renzo Pagnin: si tratta di una rappresentazione in miniatura del campanile, che sarà collocata nella piazzetta adiacente allo stesso.

restauri

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