Chiesa | Diocesi
Perché la rosa – la carità – cresca. La rosa il simbolo del Gennaio alla liturgia 2025
Gennaio alla liturgia 2025 Scelto un “simbolo” che racchiude innumerevoli significati
Chiesa | DiocesiGennaio alla liturgia 2025 Scelto un “simbolo” che racchiude innumerevoli significati
Un verso del poeta armeno Misakh Metzarents “spiega” l’immagine della rosa bianca scelta come simbolo di Gennaio alla liturgia 2025: «E attendo che spunti dalla mia anima la domenica di luce». Il nostro cuore fiorisce nella «nebbia di velluto dell’incenso», tra le «lacrime di luce dei ceri che nella quiete si consumano», «mentre oscillano i turiboli dagli occhi oro fuoco», ed è un «torpore d’incanto». Quando il rito cristiano mostra tutto il suo splendore, non teme il confronto con le meraviglie dell’arte, né con le più profonde commozioni del sentimento. Ma questo fiore non è solo estetica. È anche un omaggio al gruppo di giovani che si erano dati il nome di La rosa bianca e avevano in Romano Guardini un maestro. Nel buio del regime nazista, egli cercava di affidare loro le importanti acquisizioni della teologia dei primi del Novecento in materia liturgica. In La funzione della sensibilità nella conoscenza religiosa, Guardini spiega come allora si avvertisse la necessità di giungere a una liturgia fortemente incarnata. Accenna così al suo progetto, fatto di coraggio critico e creativo: «Imparare a guardare, a sentire, a toccare, a trattare con il vivo dell’essere; ma anche a capire quanto la nostra pratica liturgica attuale si è fatta povera d’immagini, astratta, decorativa, e chiederci in che modo si possa ricuperare quella ricchezza di immagini e quel fascino di azioni che possono condurre l’uomo di oggi nel mondo della Rivelazione in maniera più viva e più umana delle istruzioni o delle esortazioni». Questo stesso bisogno di una qualità che risulti immediatamente percepibile ci spinge oggi a destinare le giuste energie alla formazione, a studiare, a perfezionare tecniche e arti, a migliorarci nel servizio, a fare tutto il possibile perché la rosa – la carità – cresca splendida e profumata.