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Più incidenti sul lavoro
Più 20,8 per cento. È allarmante il segno che precede e fotografa le statistiche sugli infortuni in Veneto nel 2022.
Più 20,8 per cento. È allarmante il segno che precede e fotografa le statistiche sugli infortuni in Veneto nel 2022.
Nessun calo per un fenomeno che non riesce a invertire la rotta nonostante progetti, impegni e proclami. Crescono, purtroppo, anche infortuni mortali (più 7,6 per cento rispetto al 2021), e malattie professionali (più 14,7). A restituirci l’istantanea di quello che appare una sorta di “bollettino di guerra” sono i numeri delle denunce giunte a Inail Veneto, presentati nel seminario di lancio di “Take care of you”, progetto di informazione e prevenzione delle malattie professionali in edilizia e agricoltura promosso da Cisl Veneto, cofinanziato da Inail Veneto e realizzato con Anapia-Ial Veneto (ente di formazione Cisl) e il supporto tecnico-scientifico di HeadUp, spin-off dell’Università Ca’ Foscari Venezia. «In Veneto, come nel resto del Paese, gli infortuni non diminuiscono da anni, indicandoci un trend davvero preoccupante – afferma Gianfranco Refosco, segretario generale Cisl Veneto – Il nostro impegno, incessante e ostinato, è per la costruzione di una cultura della sicurezza. Tre i pilastri su cui si fonda: la prevenzione, il raccordo tra i cari soggetti preposti, la vigilanza». Sono 83.885 gli infortuni denunciati nel 2022 (erano 69.427 nel 2021), tra cui 113 con esito mortale (105 nel 2021). Manifatturiero, sanità e assistenza sociale, trasporto e magazzinaggio i tre settori che registrano il più alto numero di denunce. Per quelli con esito mortale, al primo posto c’è il manifatturiero (più 30,8 per cento), seguito da costruzioni (più 87,5) e trasporto e magazzinaggio (più 11,1). Rispetto alle province è Verona (26 infortuni mortali) la più colpita, seguita da Venezia (22) e Vicenza (19). «Un dato che fa molto riflettere è quello relativo all’età degli infortuni mortali – aggiunge Refosco – Si muore di più tra i 50 e i 64 anni, ma con un’incidenza allarmante, rispetto agli occupati, dei giovanissimi tra 15 e 24 anni. Per questo il nostro progetto è indirizzato anche agli studenti, per favorire una diffusione della cultura della salute e della sicurezza, già a partire dal percorso scolastico ed educativo».
La tendenza di crescita vale anche per le malattie professionali passate da 3.416 del 2021 a 3.917 nel 2022. È Padova la provincia da cui è giunto il maggior numero di denunce nel 2022 (più 21,9 per cento), seguita da Venezia e Verona. «Pur essendo cresciute – conclude Refosco – sono spesso sottovalutate: servono maggiore consapevolezza e comportamenti responsabili. Non è un caso che, già dieci anni fa, proprio dalla Cisl e dai nostri edili sia stata lanciata la proposta di una “patente a punti” per le imprese virtuose impegnate nella sicurezza». Altro fronte chiave la vigilanza: «Nel 2022 abbiamo sottoscritto con la Regione Veneto un piano strategico per rafforzare il lavoro di prevenzione e aumentare il controllo nelle aziende». L’urgenza di una capillare e continua attività di prevenzione è la finalità che si propone “Take care of you”, in avvio nei prossimi mesi, nei settori costruzioni e agricoltura con l’obiettivo di coinvolgere circa 4 milioni di lavoratori e lavoratrici. «Il progetto è innovativo, tecnologico e accessibile da una vasta platea di lavoratori, ma anche da studenti impegnati in percorsi di studio attinenti ai due settori individuati» sottolinea Enza Scarpa, direttrice di Inail Veneto.
Dietro ai numeri, le storie. Due tra le tante. Giuliano De Seta, studente. Aveva 18 anni ed è rimasto schiacciato da una lastra di acciaio di una tonnellata durante uno stage di alternanza scuola-lavoro, lo scorso settembre. Diego Luison, artigiano. Da poco compiuti i 70, travolto una settimana fa da un portone in legno. Era l’ultimo giorno di lavoro.