FattiDa inizio legislatura dodici parlamentari della nostra regione hanno cambiato seggio. E verso le Politiche del prossimo anno non mancheranno altre sorprese
L’ultima svolta l’ha fatta a sinistra. Dall’8 febbraio Silvia Benedetti, eletta portavoce – era il marzo 2018 – nel collegio plurinominale di Padova con il Movimento 5 stelle, ha infatti costituito, nel gruppo misto, una componente tutta al femminile (con le colleghe ex-grilline Yana Chiara Ehm, Doriana Sarli e Simona Suriano) denominata Manifesta,M Potere al popolo, Partito della Rifondazione comunista-sinistra europea. In precedenza l’onorevole Benedetti, espulsa dai pentastellati, nell’ambito di un percorso un po’ tortuoso era stata iscritta dall’aprile 2018 al febbraio 2019 alla componente Maie-Sogno Italia e dall’aprile al dicembre 2019 alla componente Cambiamo!-10 volte meglio. Negli intervalli ha fatto l’indipendente. Ma quanti sono i parlamentari veneti che hanno cambiato casacca nel corso della legislatura? Alla Camera i transfughi sono 10 su 50 (il 20 per cento). Restando tra gli ex pentastellati va ricordato che Sara Cunial, imprenditrice bassanese, è stata espulsa dal movimento fondato da Beppe Grillo nell’aprile 2019. La deputata no vax fa parte del gruppo misto come indipendente.
Fino al febbraio 2021 hanno fatto parte del gruppo M5S anche l’ex sindaco di Mira Alvise Maniero e l’onorevole sandonatese Arianna Spessotto, poi espulsi dal movimento pentastellato per essersi rifiutati di sostenere il governo Draghi. Entrambi sono confluiti nella componente del misto L’alternativa c’è, che si chiama soltanto Alternativa da novembre 2021, quando vi è confluito pure l’ex pentastellato padovano Raphael Raduzzi. Riassumendo, della corposa compagine “grillina” veneta di otto deputati eletta quattro anni fa, restano soltanto il ministro dei Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà, bellunese; l’ex presidente della commissione Giustizia, Francesca Businarolo, originaria di Este; l’ex sottosegretario veronese Mattia Fantinati. Lucia Annibali, eletta nella lista del Pd in Veneto 2 (Padova-Rovigo-Verona-Vicenza), ha aderito nel settembre 2019 a Italia viva. Così come Sara Moretto, eletta in Veneto 1 (Venezia-Treviso-Belluno). Nel dicembre dello stesso anno è approdato tra i seguaci di Matteo Renzi anche Davide Bendinelli, ex coordinatore regionale di Forza Italia, eletto nel seggio di Villafranca di Verona. A Coraggio Italia, il partito guidato dal sindaco di Venezia Luigi Brugnaro e dal presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, hanno aderito nel maggio 2021 gli ex forzisti Raffaele Baratto (trevigiano) e Marco Marin (padovano, già olimpionico di sciabola, che svolge le mansioni di capogruppo). Al Senato hanno cambiato collocazione soltanto due eletti su 24. Tra i più inquieti Andrea Causin (ex Ppi, ex Pd, ex Scelta Civica), eletto nel 2018 con Forza Italia. Nel gennaio 2021, prima del tonfo del governo Conte II, il politico di Martellago ha aderito al gruppo Europeisti-Maie-Centro democratico. Dopo la costituzione del governo Draghi, è passato alla componente del misto Idea-Cambiamo!-Europeisti-Noi di Centro (Noi Campani). In Parlamento da tre legislature, la vicentina Daniela Sbrollini è passata, nel settembre 2019, dal Partito democratico a Italia viva. È prevedibile che nelle prossime settimane, in vista delle Politiche del 2023, non mancheranno altri “riposizionamenti”.
