Chiesa | Diocesi
Ponte di Brenta, ora risplende la facciata del ‘700
Nella località a nord di Padova è stato restaurato il fronte della chiesa di San Marco evangelista. Il cantiere si sposta in canonica
Nella località a nord di Padova è stato restaurato il fronte della chiesa di San Marco evangelista. Il cantiere si sposta in canonica
Tra i gioielli del Settecento padovano si annovera la chiesa di San Marco evangelista, a Ponte di Brenta, che conserva opere di gran pregio: si sono conclusi da poche settimane i lavori di pulitura e restauro della facciata, che ora si propone in tutta la sua eleganza. A seguire partirà il restauro della facciata della canonica, che si affaccia anch’essa sul sagrato.
Il frontale della chiesa si impronta su paraste con capitelli d’ordine corinzio; fra di esse, risalta il rilievo dei medaglioni. Il timpano, con un rosone centrale, è sormontato dalle statue di san Marco (al centro) e ai lati di sant’Antonio e san Rocco, attribuibili a Giovanni Bonazza.
Il capo del sant’Antonio, a causa del degrado, nel settembre 2018 si era staccato e infranto al suolo assieme ad alcuni lacerti del cornicione.
Gli accertamenti seguiti a questi distacchi avevano messo in evidenza che gli intonaci, già soggetti in passato a interventi manutentivi, rattoppi e stuccature, presentavano un quadro fessurativo diffuso dovuto sia al sollevamento degli stessi dal supporto murario sia alla perdita dello strato di finitura. Si è reso quindi necessario un urgente intervento di consolidamento e, con l’occasione, di pulitura da depositi, patine biologiche e microrganismi vegetali.
Il restauro, di tipo conservativo, è durato circa quattro mesi e ha previsto il fissaggio dell’intonaco a rischio di distacco tramite posa di innovativi perni costituiti da trefoli in fibra di basalto. La pulitura è consistita nell’asportazione meccanica dei depositi. L’intervento è stato concluso dalla stuccatura di fessurazioni e discontinuità. In accordo con la Soprintendenza, si è deciso di non procedere invece alla stesura di una velatura e di un protettivo, preferendo lasciare la facciata il più possibile vicina al colore originario, coprendola con uno strato di fondo uniformante.
Sono state ripulite anche le statue dei tre santi, e ricollocata la ricostruita testa del sant’Antonio, mentre è tornata pienamente leggibile la scritta in latino sulla trabeazione. Sono stati eliminati i degradati aghi anti piccione sul cornicione e sostituiti con nuovi in acciaio inox.
I lavori si spostano adesso sulla facciata della canonica, edificio più tardo, ma che a sua volta necessita di pulitura e ridipintura con un colore uniforme a quello della chiesa. Per completare l’unità degli esterni sarebbe necessario provvedere, in futuro, alla pulitura delle superfici esterne del campanile, mentre la chiesa necessita di interventi nella parte presbiteriale.
Progettista e direttore dei lavori di restauro della chiesa, eseguiti da Lithos srl di Venezia, è l’architetto Andrea Briani di Noventa Padovana. Il costo totale è stimato in 145 mila euro, coperti in parte da contributo Cariparo (65 mila euro per la facciata della chiesa), e da agevolazioni comunali e statali; la parte a carico della parrocchia è di 10 mila euro circa.
Una chiesa dedicata a san Marco esisteva a Ponte di Brenta, dipendente dalla pieve di Torre, almeno dal Medioevo. Era sorta in un punto strategico: presso un attraversamento del fiume Brenta, dove nel 1191 fu eretto anche un ponte in pietra, in uscita dalla città verso Treviso e Venezia, dove il corso d’acqua faceva un’ansa che fino all’Ottocento lambiva ancora un lato dell’edificio religioso.
La costruzione attuale è frutto invece di un rifacimento e ampliamento, tra il 1747 e il 1749, di quella precedente romanica, promosso dal parroco don Domenico Leonati e operato dall’architetto Domenico Brunello di Tretto d’Este: navata, atrio, battistero e facciata furono riedificati. Originali della chiesa quattrocentesca sembrano essere il portale ligneo e il campanile, torre possente ingentilita da archetti pensili, con la sua cuspide conica rivestita in cotto, forse risalente al 1437, nonché parte dell’abside di cui all’esterno compaiono gli archi romanici.
Il bell’interno barocco conserva interessanti opere d’arte, come il soffitto interamente dipinto da Giovan Battista Crosato (1748) con la Gloria di san Marco e altri episodi della vita del santo. Altrettanto significativi sono gli stucchi del coro e dell’abside, con angeli e strumenti musicali, databili qualche decennio prima. La pala è invece opera cinquecentesca di Giovanni Parrasio Michieli. Nel presbiterio si trovano due splendide statue rappresentanti san Marco e san Daniele, opera di Giovanni Bonazza (1715), e due tele di Jacopo Marieschi. Di grande rilievo è poi l’altare del Sacro Cuore, capolavoro di Antonio Bonazza in marmo di Carrara. La chiesa custodisce opere di Pietro Damini e Giovanbattista Cromer, e un organo Callido del 1788.