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Premio Capocchin. Riqualificazioni sobrie ma d’autore
Premio Capocchin Tre interventi di ristrutturazione nel Veneto – a Padova, Rossano Veneto e Valdobbiadene – sono tra i premiati
MosaicoPremio Capocchin Tre interventi di ristrutturazione nel Veneto – a Padova, Rossano Veneto e Valdobbiadene – sono tra i premiati
È un esempio di riqualificazione dello spazio pubblico e di un’architettura a misura d’uomo. Per questo il rifacimento di piazza Marconi a Valdobbiadene, progettato dallo studio Colombo/Molteni Larchs Architettura, è stato segnalato dalla giuria del Premio internazionale biennale di architettura Barbara Capocchin, che gli ha di recente assegnato una menzione d’onore tra i progetti veneti. Un intervento, quello che un paio di anni fa ha cambiato in parte il volto alla piazza centrale del paese, di fronte alla parrocchiale (foto a destra), pluripremiato e che continua a far parlare di se: l’anno scorso è stato apprezzato anche dalla giuria del Premio Maestri Comacini, promosso dall’Ordine degli architetti pianificatori paesaggisti e conservatori della Provincia di Como. «Il giovane studio ha proposto una texture che ridisegna la pavimentazione, restituendo unità alle diverse “stanze” all’aperto, una seconda vita per quella che era fondamentalmente una grande rotonda, in gran parte veicolare e con poca attenzione ai pedoni» sono le motivazioni ufficiali della giuria del Premio Capocchin. L’intervento, privo di decorazioni, è stato apprezzato per la sensibilità complessiva e l’attenzione ai dettagli. Poche linee ma molto precise, che definiscono degli ambiti. «Il risultato si traduce anche nella restituzione del sagrato che era diventato inesistente; si restituisce uno spazio civico davanti al municipio; la razionalizzazione dei flussi e della mobilità». Il Premio Capocchin ha segnalato un altro progetto veneto, il restauro della ex chiesa di Sant’Agnese in via Dante, a Padova, a opera dello Studio Architetti Borchia Associati, in quanto è esempio di «Un’architettura “misurata” che mira a riutilizzare l’edificio rispettando la struttura originale con un nuovo linguaggio e materiali contemporanei». Il Capocchin ha invece assegnato il primo premio tra i progetti veneti alla Rigenerazione dell’area ex San Marco di Scattola Simeoni Architetti a Rossano Veneto (foto a sinistra): un intervento di rigenerazione di un’area urbana di un complesso costituito da una serie di immobili sorti in momenti diversi, un tempo importante realtà legata al distretto produttivo della bicicletta. La giuria riconosce che il progetto aggiunge nuovo valore all’area esistente e lo presenta come «un esempio di intervento in un contesto industriale, quello tipico dei “capannoni” nella città diffusa del Nord Est: si valorizza l’esistente e si mette in discussione il rapporto con l’intorno, grazie a un investimento attento a migliorare l’ambiente costruito e non solo il luogo di lavoro interno».
L’edizione del ventennale della Biennale Internazionale di architettura promosso dalla Fondazione Barbara Capocchin”ha visto la partecipazione di più di 300 opere provenienti da 33 Paesi di tutti i continenti.