Mosaico
Nella storica cornice dell’Aula Magna dell’Università di Padova il 21 novembre si è chiusa la 19a edizione del Premio letterario Galileo per la divulgazione scientifica. A trionfare Troppi. Conversazioni sulla sovrappopolazione umana e sul futuro del pianeta (Codice, 2024) di Alfonso Lucifredi. Assieme agli altri finalisti selezionati tra oltre 80 candidati il libro contribuisce a rappresentare un ampio spaccato delle grandi questioni contemporanee: dal corpo alla mente, dal presente digitale alla memoria biologica.
Lucifredi parte da un dato impressionante: nel 1977, suo anno di nascita, gli esseri umani erano 4,2 miliardi; oggi abbiamo superato gli 8 e le proiezioni delle Nazioni Unite indicano un possibile picco tra i 9 e i 10 miliardi entro fine secolo. Il libro affronta questo scenario attraverso una serie di conversazioni con esperti di demografia, clima, biodiversità, alimentazione e salute pubblica: ne deriva un mosaico ricco di spunti, capace di smontare molte semplificazioni.
La questione, sottolinea il libro, non è solo quante persone abitano la Terra, ma anche come la abitano: una prospettiva che aiuta a evitare narrazioni apocalittiche del passato, ma anche a non sottovalutare sfide ambientali ed economiche. Da questo punto di vista il libro – strutturato in quindici capitoli, ciascuno dedicato a un aspetto della questione: impatto climatico, produzione alimentare, migrazioni, economia… – più che offrire facili soluzioni costringe a porsi domande serie sul futuro del pianeta e, soprattutto, delle nostre comunità. Un invito a un dibattito più ampio, dove la cura della Terra e quella delle persone non siano in contraddizione.
La questione demografica non può essere tuttavia limitata solo all’aspetto della crescita: sempre più studi ricordano infatti che gran parte del mondo sta entrando in una fase opposta, fatta di denatalità, invecchiamento rapido e spopolamento. L’Europa, ma anche Cina, Corea del Sud, Giappone e perfino l’India, registrano ormai da anni tassi di natalità in picchiata, mentre l’“inverno demografico” ha ricadute enormi su welfare, lavoro e comunità locali.
Una sfida ci riguarda da vicino, perché tocca i fondamenti delle nostre società: la sostenibilità, la solidarietà tra generazioni, il ruolo delle migrazioni, la capacità di immaginare modelli economici meno fragili.