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martedì 20 Maggio 2025

Restauro del Duomo del Cittadella. Un progetto d’uomo per la comunità cittadellese

Emanuele Cenghiaro

È atteso per l’estate l’avvio di uno dei principali cantieri di restauro della Diocesi di Padova: il rifacimento delle coperture e altri consolidamenti strutturali del Duomo di Cittadella. Si tratta di un intervento imponente e costoso, sia per l’impegno economico che per quello tecnico, che necessiterà l’implementazione di soluzioni innovative per la salvaguardia delle antiche capriate.

Il via al progetto attende solo le ultime autorizzazioni: come annunciato durante la presentazione dei lavori da parte del parroco don Luca Moretti, dal vicario episcopale don Lorenzo Celi, dai tecnici progettisti, l’edificio sacro verrà chiuso al pubblico per almeno sei mesi, ma rimarrà agibile per le celebrazioni festive. La chiesa dei santi Prosdocimo e Donato di Cittadella trae origine da un piccolo cenobio dedicato a sant’Antonio abate, forse un ricovero per pellegrini, manufatto precedente la costruzione delle mura e forse coevo alla Pieve di San Donato, del 6° secolo, situata fuori città lungo la strada per Padova. Esso costituì il nucleo intorno al quale si è sviluppato nei secoli l’intero complesso del Duomo. L’origine della chiesa duecentesca, dedicata a san Prosdocimo, è strettamente connessa alla nascita della città fortificata di Cittadella, sito strategico per il controllo politicomilitare del territorio, fondata nel 1220 dai padovani. La chiesa, allora in Diocesi di Vicenza, fino al 1376 fu dipendente dalla citata San Donato, che deteneva il titolo di arcipretale e il fonte battesimale: in quell’anno una bolla di papa Gregorio XI decretò il definitivo trasferimento della giurisdizione alla chiesa urbana di san Prosdocimo che, divenuta parrocchia, assunse la doppia titolazione di San Prosdocimo e san Donato. L’edificio dell’epoca aveva forme romaniche ed era orientato verso est. In epoca cinquecentesca contava 17 altari: la primitiva area absidale è identificabile oggi con la cappella della Concetta o dell’Immacolata. Nel 1746 la comunità decise di acquisire l’area circostante alla chiesa con lo scopo di ampliarla: fu invece eretto un edificio ex novo essendo quello primitivo «in stato rovinoso, vecchio, angusto, insufficiente». I lavori furono avviati nel 1775 e nelle prime fasi fu coinvolto il celebre architetto veneziano Giorgio Massari, mentre il capomastro cittadellese Domenico Bertoldi disegnò pianta e alzati. A lui successe il vicentino Ottavio Bertotti Scamozzi e, alla sua morte nel 1790, l’allievo Carlo Barera, il quale riuscì a portare a termine l’opera: il 3 settembre 1826, oltre cinquant’anni dopo l’avvio della costruzione, fu consacrata dal vescovo Modesto Farina. Nel frattempo, nel maggio 1818, papa Pio VII aveva stabilito il passaggio di Cittadella e di altre chiese limitrofe dalla Diocesi di Vicenza a quella di Padova. Il nuovo edificio ha abside rivolta a nord, ciò che portò alla modifica dell’assetto urbanistico dell’intera area circostante la chiesa. 

L’aspetto maestoso e neoclassico risente dei modelli palladiani. Oggi è scrigno di fede ma anche di opere d’arte, in parte raccolte nell’attiguo museo del Duomo dove spicca la Cena in Emmaus di Jacopo da Ponte. Nel 1913 la facciata fu completata con l’inserimento delle statue e dei bassorilievi di Giovanni Fusaro. Gli ultimi restauri di rilievo furono eseguiti nel 1960-64 con il rifacimento degli interni. Il nuovo intervento consisterà nel consolidamento delle tre differenti coperture, presbiterio e abside ma soprattutto quella della grande navata, non in buono stato, dove vi sono anche da mettere in sicurezza le undici capriate lignee secolari con l’ardita luce di 20 metri: in accordo con la soprintendenza, saranno preservate e rinforzate grazie a un intervento tanto innovativo quanto impegnativo. Le impalcature circonderanno interamente il Duomo per almeno sei mesi: dei passaggi permetteranno però di raggiungere gli ingressi laterali limitatamente alle celebrazioni festive, mentre le esequie si terranno nella chiesa dei frati francescani.

«Il Duomo di Cittadella è fede, è arte ed è comunità, con una storia centenaria di celebrazioni che hanno accompagnato i momenti significativi ed emozionanti di intere generazioni» spiega don Luca Moretti, ribadendo l’affetto e la centralità dell’edificio per l’intera società civile cittadellese: su questo confida il consiglio pastorale, che ha dato il significativo nome di “Progetto d’uomo” all’iniziativa, e ha avviato una raccolta fondi (detraibili dalla dichiarazione dei redditi) tramite la costituzione di un apposito Etsente del terzo settore. Il costo previsto per l’intervento è di oltre 1,5 milioni di euro, sostenuti solo in parte da contributi del Comune di Cittadella e della Fondazione Cariparo (circa 150 mila euro ciascuno) e della Cei per 190 mila euro. Il progetto non si ferma all’intervento concreto sullo stabile, ma è affiancato da una serie di iniziative che vedono il coinvolgimento dell’intera comunità cittadellese. L’andamento dei lavori, visibile in schermi luminosi all’esterno del Duomo, potrà essere seguito anche sul sito www.progettoduomo.it

Non è solo un cantiere di restauro

L’andamento dei restauri sarà visibile su schermo luminoso esterno. “Progetto d’uomo” prevede però anche alcune attività parallele che verranno presentate nel prossimo futuro: tra esse vi sarà una raccolta di fotografie storiche che testimonino la centralità del Duomo della vita della comunità cittadellese. Per gli interventi di restauro è stata avviata una raccolta fondi (detraibili dalla dichiarazione dei redditi)

restauri

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