FattiDal 2008, il progetto di Acli di Padova, con enti e associazioni, recupera pasti caldi e alimenti da scuole e aziende per famiglie indigenti. Ogni settimana vengono recuperati centinaia di pasti caldi e svariati quintali di derrate alimentari da aziende e supermercati. È solo una parte di quanto viene ancora gettato
La lotta contro gli sprechi si fa nelle famiglie ma anche dove il cibo si produce, si trasforma e si distribuisce. È qui che interviene il progetto Rete Solida delle Acli di Padova, sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo che recupera prodotti e pasti e li redistribuisce a chi ne ha bisogno. «È vero che una grossissima parte dello spreco si genera in ambito domestico – spiega Massimiliano Monterosso, responsabile del progetto – ma qui noi possiamo essere presenti solo con un intervento di tipo educativo e di acquisto coscienzioso: un’attività simile a quella che fanno i gruppi di acquisto solidale, come Tuttogas delle Acli. Quello che noi recuperiamo non passa dalle case ma è in altri ambiti. Ciò non toglie che nei passi precedenti della filiera, come distribuzione e ristorazione, ci sono ampi margini di recupero». L’attività di Rete Solida è iniziata nel 2008 con il recupero dei pasti cotti ma non consumati nelle scuole di Padova; dal 2012 si è allargata alla grande distribuzione e poi anche agli agricoltori grazie alla collaborazione delle associazioni agricole. «Il meccanismo – osserva Monterosso – è rodato: se salta una commessa o per qualsiasi motivo un’azienda si trova un esubero, possiamo recuperare il prodotto. Si parla di parecchi quintali a settimana, dal pane ai prodotti agricoli; c’è anche un’azienda di importazione e maturazione di banane». Tutto finisce a persone che ne hanno bisogno. Vi sono associazioni che recuperano direttamente, anche più volte a settimana, i prodotti prossimi alla scadenza, altri ricevono il pasto cotto che si recupera dalle scuole. Questi ultimi, però, sono ancora una piccola parte: «È un’attività complessa e sono poche le realtà con le caratteristiche e un’organizzazione tale da poter recuperare, con costanza, i pasti avanzati nelle scuole, c’è ancora molto che si può recuperare». Il 2024 ha registrato invece un calo di donazioni dal mondo agricolo: «I contributi comunitari hanno reso più conveniente a molti cedere il prodotto alla trasformazione: è un peccato, perché viene a mancare soprattutto frutta fresca, che serviva a integrare la dieta delle persone indigenti, che difficilmente la acquistano».
Sono 90 in provincia di Padova e 70 in quella di Rovigo gli enti beneficiari dei prodotti recuperati da Rete Solida da oltre 30 tra aziende e cooperative, oltre alle donazioni una tantum.
