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Roberto Caon lascia Forza Italia: “Come faranno a chiedere i voti?” I calcoli elettorali sono un danno anche per il prossimo esecutivo
Roberto Caon fuori da Forza Italia: «Come faranno a chiedere i voti?»
FattiRoberto Caon fuori da Forza Italia: «Come faranno a chiedere i voti?»
Roberto Caon risponde al cellulare appena sceso dal treno che lo ha portato a Roma per la prima settimana di lavori alla Camera dopo la caduta del Governo e la sua uscita da Forza Italia.
Onorevole, che clima si attende a Montecitorio?«Da mortuorio, si va avanti per inerzia guardando alle ferie e alla campagna elettorale…».
Qualche chiamata dal suo ormai ex partito?«Qualche contatto, nulla più».
Che cosa l’ha spinta a uscire dal partito in cui era entrato cinque anni fa dopo le militanze leghista e tosiana?«Forza Italia oramai si è totalmente appiattita sui diktat salviniani, ma quel che è peggio è che non esiste un progetto per il futuro. Da tempo chiedevo iniziative da sviluppare regione per regione, ma non si è fatto nulla. Forza Italia era un punto di riferimento di un centrodestra liberale e moderato, oggi è un partito non più responsabile che ha fatto un mero calcolo elettorale: votare il prima possibile per bloccare l’emorragia di consensi in atto da mesi».
Lei si ricandiderà?«Io sono in pausa: sono uscito dal partito con coerenza rispetto alle denunce che avevo fatto quanto le cose stavano prendendo la piega sbagliata. Ora mi chiedo, come faranno i colleghi rimasti in Forza Italia a chiedere il voto alle categorie economiche dopo aver abbattuto un Governo con una pandemia ancora in corso che influisce su produzione e tempi di consegne? Con la guerra in atto? Con la necessità di fare in fretta e furia una Finanziaria per non andare in esercizio provvisorio? Non avrei mai potuto girare le spalle alle partite Iva, spina dorsale del Paese».
C’è qualcosa da salvare in questa pazza legislatura appena chiusa?«Il Governo Draghi ha dimostrato che si può governare diversamente: ha fatto lavorare il Parlamento ogni settimana su un nuovo decreto e per la prima volta ha fatto dell’Italia un punto di riferimento in Europa. Ma i calcoli elettorali hanno prevalso, rendendo instabile anche il prossimo esecutivo».