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Sabato 11 maggio Lorenzo Bertani all’Opsa. La vita è bella e una conquista
Lorenzo Bertani padovano, esperto di bioetica, ha scritto il suo primo romanzo che parla di disabilità e speranza, di fiducia in se stessi e d’amicizia
MosaicoLorenzo Bertani padovano, esperto di bioetica, ha scritto il suo primo romanzo che parla di disabilità e speranza, di fiducia in se stessi e d’amicizia
Si propone di suscitare delle domande più che fornire risposte il romanzo di Lorenzo Bertani Diario di una conquista (Europa Edizioni, pp. 142, euro 14,90). Il libro affronta con immediatezza e profondità temi delicati come la disabilità, l’uguaglianza, gli affetti e le relazioni familiari e amicali. «Sono gli aspetti in cui una persona con disabilità può fortificarsi, crescere e andare avanti», spiega l’autore, padovano, carriera nella sanità pubblica, laurea specialistica in Scienze delle professioni sanitarie tecnico-diagnostiche, master in Bioetica e diploma in Counseling esistenziale incentrato sulla relazione d’aiuto. Bertani finora ha scritto molto per riviste di bioetica, ma è al suo primo romanzo. L’opera è nata infatti da una condizione particolare, il periodo del Covid, senza l’obiettivo preciso di farne un libro. «Avendo problemi di salute, l’isolamento per me è stato particolarmente pesante, ma mi ha dato l’opportunità di riflettere su alcune cose – spiega – A un certo punto ho capito che questo racconto era finito. Poi, anche stimolato dagli amici, ho contattato alcune case editrici, ma credevo che nessuno si sarebbe interessato a me». Il libro sarà presentato sabato prossimo, 11 maggio, alle ore 10, all’Opsa di Sarmeola di Rubano). L’autore dialogherà con mons. Renzo Pegoraro, cancelliere della Pontificia accademia per la Vita. «L’Opsa – prosegue Bertani – è un ambiente che conosco da tanti anni e per cui provo affetto. È uno dei posti più giusti per parlare di certe cose e sono onorato di farlo in quella sede. Sono molto amico di mons. Pegoraro, ma non pensavo mi avrebbe fatto il regalo di presentare il mio libro». Il titolo parla di una conquista. E la conquista è vivere, conservando la speranza e la fiducia in se stessi, negli amici, nell’amore. «Tante volte si vive senza farsi domande, quasi per inerzia. Invece bisogna fermarsi e riflettere anche su argomenti che disturbano. Credo che oggi i giovani temano il futuro, non trovino una ragione per lottare. Ma la vita è talmente bella che non si può rinunciarvi». Nel libro si parla di due viaggi in Paesi molto diversi tra loro, l’Iran e il Belgio: «Bellissimi, ma che presentano criticità inquietanti». Per l’autore, viaggiatore appassionato, un ulteriore spunto di riflessione. (M. F.)