Nel cuore di agosto si rinnova la festa patronale dell’Assunta a Salboro, appuntamento sentito dalla comunità fin dagli anni Quaranta del secolo scorso quando l’allora parroco don Placido Ponchia spinse alcune famiglie a iniziare i festeggiamenti per la solennità mariana.
Così anche quest’anno, dal 14 al 17 e dal 21 al 24, i volontari propongono momenti di aggregazione all’insegna del buon cibo e della musica, senza dimenticare l’aspetto religioso che trova massima espressione nella messa del 15 agosto alle 10 a cui segue la processione. «Quest’ultima è stata ripresa dall’attuale sacerdote di Salboro, don Cristiano Arduini, ed è molto attesa dalla comunità – ricorda il volontario Gilberto Zanetti – A differenza del passato, la statua di Maria non viene più portata sulle spalle ma posta su un apposito carrello trainato dagli adolescenti e animatori della parrocchia». Verso l’immagine sacra è forte la devozione degli abitanti del luogo, che davanti a essa hanno festeggiato momenti importanti di vita – ricorda il volontario – diventando di conseguenza uno scrigno di ricordi anche da parte di coloro che, nati qui, ora vi tornano in occasione della sagra. Si inserisce poi nel filone della riscoperta del passato l’apertura, dopo vari decenni, della vecchia chiesa del posto interessata da lavori di restauro, come quello concluso del presbiterio, ce che ora stanno concentrandosi nell’interno.
Se questa iniziativa permetterà di rivedere il luogo che ha caratterizzato momenti salienti delle vite dei più anziani, l’intera sagra si conferma occasione per rinsaldare i legami comunitari e creare nuove relazioni con chi si è trasferito nell’immediata periferia della città. «Nel gruppo sagra vediamo ogni anno l’inserimento di nuove giovani famiglie, magari spinte dalla frequenza dei loro figli alla nostra scuola materna – evidenzia Zanetti – Diventa quindi un’opportunità per loro di presentarsi e prestare servizio come hanno magari fatto nelle loro parrocchie d’origine. Il volontariato in sagra, in generale, è un’azione sorprendente dal momento che si rendono disponibili anche persone che normalmente non frequentano la chiesa; c’è uno spirito di campanile, di comunità, davvero molto sentito da tutti».
Con questo senso di appartenenza percepibile non solo tra il centinaio di volontari ma anche nell’adesione degli sponsor, «la sagra dell’Assunta aspira a essere un segno di unità e valorizzazione delle tradizioni in un tempo – scrivono il volontario e don Cristiano Arduini, il parroco, nell’apertura del libretto della manifestazione – segnato da rapide trasformazioni, difficoltà sociali ed economiche oltreché pervaso da un esasperato individualismo». Il ricavato della manifestazione andrà a beneficio delle strutture e per iniziative parrocchiali.