Il 21 settembre dalle 12 c’è la sesta edizione del “Picnic del mondo”. Negli spazi del patronato una trentina di nazioni presenti nel territorio si incontrano per condividere cibo, musica, usanze e fare festa insieme. Obiettivo: abbattere pregiudizi e stereotipi
Per abbattere il muro del pregiudizio e della contrapposizione è necessaria la prossimità all’altro e la conoscenza reciproca. È quello che si vivrà nella giornata del 21 settembre dalle 12, negli spazi del patronato della parrocchia di San Bellino, nel quartiere dell’Arcella di Padova.
L’iniziativa, giunta alla sua sesta edizione (partita nel 2016, ha subito anni di stop a causa della pandemia), è chiamata “Picnic del mondo”. Saranno una trentina le nazioni rappresentate quel giorno, presenti all’Arcella e nel territorio padovano: c’è quella cinese, quella nigeriana, filippina, indiana, marocchina e tante altre. «L’esigenza di creare questo appuntamento viene dal basso – racconta Sandro Gelmini, vicepresidente del circolo Noi di San Bellino, una delle realtà promotrici e organizzatrici dell’evento – da persone e famiglie del quartiere Arcella e di Padova. Hanno avvertito la necessità di conoscere ed entrare in relazione con persone appartenenti a nazionalità e culture diverse dalla nostra».
Quest’anno è prevista la presenza di nuove comunità: quella afgana, l’iraniana e quella russa. «Quando siamo partiti anni fa ci siamo posti la domanda: come possiamo vivere l’inclusione e l’integrazione? Abbiamo individuato tre ambiti comuni: il cibo, la musica e il gioco (come lo sport)». La giornata del 21 inizierà proprio con la condivisione del cibo: ogni comunità porterà piatti appartenenti alla propria tradizione e cultura. Saranno presenti grandi tavolate che rappresenteranno alcuni continenti della terra: l’europeo, l’africano, l’asiatico e l’americano.
«Negli anni non è stato semplice porre accanto persone che soffrono nei loro Paesi d’origine conflitti e tensioni: pakistani con indiani, oppure ucraini con i russi. Queste contrapposizioni vengono superate dallo spirito della festa. I russi e gli ucraini hanno scoperto che i piatti tradizionali sono gli stessi».
Poi la giornata continuerà con le esibizioni musicali e artistiche delle diverse comunità. Nel pomeriggio saranno anche realizzati dei laboratori per i più piccoli, fatti dalle diverse associazioni coinvolte nell’evento. Quest’anno ci sarà anche lo sport per giovani tra i 15 e i 21 anni: si sfideranno a kin ball in un primo campionato “mondiale”, con il solo scopo di divertirsi. Si gioca con una grande palla, che rappresenta il mondo e non deve mai cadere.