Fatti
Nell’ex base militare della frazione di San Siro di Bagnoli di Sopra è stato dato il via ai lavori destinati a convertire alcune palazzine in residenze temporanee e sede di servizi per persone in difficoltà. Sono due, infatti, i progetti in cantiere a servizio dei 43 Comuni della Bassa Padovana, con capofila Este, finanziati – come ricorda il sindaco di Bagnoli di Sopra Matteo Ruzzon – dalla componente 3.1 “inclusione sociale” della missione 5 del Pnrr, a cui alcuni anni fa la precedente amministrazione si era candidata disponendo di questi edifici da poter ristrutturare. «Ringrazio tutti coloro che hanno creduto in questa sfida, dagli uffici comunali ai tecnici dell’Ambito territoriale sociale, dalle cooperative partner ai volontari, perché solo attraverso la collaborazione e la visione condivisa possiamo costruire un futuro più giusto e accogliente per tutti – esordisce il primo cittadino – Il progetto dell’housing first ha un costo di 710 mila euro e prevede di ospitare temporaneamente in alloggi con spazi comuni un massimo di 26 persone, alle quali viene dato un tetto in un momento di emergenza sociale o a seguito di uno sfratto immediato. Questi soggetti verranno segnalati dai servizi sociali del Comune di residenza alla cooperativa vincitrice dell’appalto Nuova Vita, che prenderà in carico pienamente la loro situazione aiutandoli anche nel reinserimento nella società. È di 1.090.000 euro, invece, la cifra per la stazione di posta attraverso cui verranno offerti alle persone più fragili dei servizi, come la presenza di un avvocato o una libreria comune».
In attesa dei lavori di riqualificazione, in partenza a breve dopo la cerimonia tenutasi nei giorni scorsi, le due proposte sono già entrate in attività in un’unica struttura temporanea all’interno della base che si accinge ora a intraprendere una nuova vita dopo essere stata in passato quell’hub per migranti ancora ben nota all’opinione pubblica padovana e non solo. «Per questo è importante sottolineare come quello presente ora non sia un centro di accoglienza ma un punto di ripartenza per chi è in grave difficoltà – precisa Ruzzon – Noi amministratori vediamo molto frequentemente queste situazioni e le poche strutture dedicate in zona sono parecchio costose mentre per gli attuali sei mesi il servizio, compreso nella cifra del Pnrr, non arrecherà spese aggiuntive ai singoli Comuni, che terminato il semestre sosterranno un costo di 15 euro a persona assolutamente più basso rispetto ad altre realtà».
Il nuovo complesso non vuole, infine, essere una realtà slegata dalla comunità che lo ospita: «La cooperativa è molto propensa di aprire alla cittadinanza soprattutto la stazione di posta, vista come un’opportunità per tutte quelle persone magari sole o desiderose di impiegare il loro tempo nell’aiutare il prossimo – riporta, concordando con tale visione, il sindaco – Proprio per la presenza di spazi utilizzabili da chiunque, si spera che la collaborazione arrivi non solo dalle associazioni di categoria ma anche dai singoli cittadini».