Non vogliono essere come gli altri, ma meglio di tutti, perché, quando apri uno street food in Trastevere, la concorrenza non fa sconti a nessuno e, d’altra parte, loro non ne hanno mai chiesti. Sono i ragazzi con disabilità della Trattoria degli amici di Sant’Egidio a Roma, che ieri sera hanno fatto festa per inaugurare Hugs, il punto vendita di panini, piadine e cartocci all’angolo tra vicolo del Cinque e via della Scala, coinvolgendo volontari, amici di vecchia data e turisti di passaggio.
Piazza Sant’Egidio, tinta di azzurro e arancione, i colori di Hugs, ha accolto chi su prenotazione si era riservato un tavolo, dove in piedi consumare le vivande e godersi l’evento.
“Saremo più di duecento – dice all’inizio della serata Paolo Mancinelli, a capo dell’organizzazione –, ma abbiamo già rassicurato tutti, faremo anche il secondo turno”. Mentre i minuti passano, così, la piazzetta si affolla, e la gioia di chi la occupa è doppia: la serata è invitante, ma la soddisfazione per il lavoro degli “amici” la rende speciale. Sono loro che, dopo un periodo di formazione e rodaggio, adesso corrono dal vicolo del Cinque a piazza Sant’Egidio con vassoi carichi di patatine e panini, come sono loro i veri maestri, quando c’è da insegnare a qualcuno il valore dell’amicizia o di regalare un abbraccio. Segue il loro esempio dal palco montato per l’animazione anche Mancinelli, invitando i partecipanti a scambiarsi degli “hugs”. “Le vostre foto comporranno un’opera di poster art che ricoprirà le pareti del nuovo punto vendita” annuncia.
Tra i tavoli a festeggiare anche un gruppo di studenti dell’Istituto Gioberti di Roma, amici della Trattoria, nella quale vedono una possibilità concreta di lavoro al termine del percorso di scuola lavoro del quinto anno. Sulle note della band di Sant’Egidio, intanto, i protagonisti della serata si presentano. Sono Gianluca, Maurizio, Fabrizio, reclamato in sala dai clienti della Trattoria dopo un periodo in cucina, perché “gli piaceva il cappello da cuoco”, racconta Mancinelli, Susanna, Martina, Diego, in Trattoria da 17 anni, e Maurizio, che quel luogo l’ha fondato, “non affondato”, precisa lui. “Di solito preparo gli aperitivi e mi occupo del bar – racconta Diego –, adesso vedrò se avranno bisogno di me anche ad Hugs”. Quel che è certo, nel vicolo del Cinque e in Piazza Sant’Egidio, è che “questo è un luogo dove ci si sente in famiglia – dice –. Abbiamo alcuni clienti fissi, ho buona memoria e me li ricordo, altri invece mi permettono di fare amicizie sempre nuove e di imparare anche un po’ di inglese”.
Tra i veterani del locale, Maurizio racconta le origini della Trattoria. “All’inizio la paninoteca si chiamava ‘Pane, Amore e Fantasia’, poi ci siamo trasferiti in Piazza Sant’Egidio, sempre come paninoteca. Nel tempo siamo cresciuti e dopo due anni è diventata la Trattoria degli Amici”. Il tempo non ha affievolito il suo entusiasmo nel servire ai tavoli piatti della tradizione romana e, il suo cavallo di battaglia, consigliare vini. Sciorina abbinamenti, corpo del vino, ‘bouquet’, profumi e provenienze col piglio del professionista navigato: “Il terreno del Trentino rende il sapore del vino più fruttato, il Friuli lo fa diventare minerale”. Vista, olfatto e studio sono gli unici alleati delle sue competenze vinicole, perché Maurizio è un sommelier completamente astemio! “Non bevo vino ma so fare delle ottime presentazioni – afferma con sorriso soddisfatto –. Alcuni clienti hanno deciso di fare il bis di bottiglie! È merito della descrizione: non si può servire un’amatriciana senza raccontare come è stata preparata, lo stesso vale per il vino”. Per lui il nuovo punto vendita di Hugs ha tutte le carte in regole per essere un’attività vincente: “I panini sono molto sfiziosi; siamo nel pieno dell’estate trasteverina e, soprattutto, è garantita l’amicizia!”
Tra i piatti e le persone che colorano Piazza Sant’Egidio Federico si muove verso i tavoli da sparecchiare. Si concede un momento di pausa: “Lavoro come cameriere da quattro anni. Faccio tutto, tranne prendere ordinazioni. Ho iniziato come tirocinante, poi mi hanno fatto un contratto a tempo determinato e adesso sono assunto a tempo indeterminato”. Con l’orgoglio negli occhi, condivide il numero massimo di persone servite in un solo giorno: “Ben 246! Chissà quante altre ne conterò con il nuovo street food”, afferma. Dall’atmosfera di festa e amore dell’inaugurazione, la certezza è che le porte si apriranno a clienti che abbiano voglia di gustare pietanze appetitose, condite da abbracci affettuosi e accompagnate da tanta amicizia. Come contorno un messaggio chiaro: oltre all’appetito, l’inclusione vien mangiando.