Sant’Urbano. Dedicata a Carlo Acutis la nuova piazza: «Un modo per pensare ai nostri ragazzi»
La comunità di Sant’Urbano ha inaugurato la nuova piazza dedicata a Carlo Acutis, segno di rinascita e attenzione verso i giovani, in un luogo che unisce memoria, fede e vita civile
È stata inaugurata domenica scorsa la nuova piazza di Sant’Urbano: momento importante sia per la comunità religiosa che per quella civile. Sotto lo sguardo della statua di Maria – leggermente spostata rispetto al passato e rivolta verso la chiesa attuale e quella vecchia – l’area è stata, infatti, restituita alla cittadinanza completamente rinnovata da un disegno che ne ha convertito una zona in sagrato e nell’altra ha rievocato l’antico canale lì presente attraverso il posizionamento di ciottoli bianchi e di un porfido con motivo a onde.
«L’amministrazione comunale ha ritenuto fosse giusto sistemare in modo degno questo spazio di proprietà della parrocchia, negli anni sempre messo a disposizione di tutti, grazie a un lavoro protrattosi per diversi anni – ricorda il parroco don Giuliano Giacon – Abbiamo visto l’apprezzamento della cittadinanza per quanto realizzato, che ha unito la storia passata a quella presente».
Dopo la messa e gli interventi delle autorità, con l’accompagnamento musicale della banda di Villa Estense è stato quindi tagliato il nastro della nuova piazza, che è stata dedicata a Carlo Acutis, canonizzato a settembre e diventato in breve tempo un punto di riferimento anche per molti adolescenti. Il processo di intitolazione ha interrogato nei mesi scorsi il consiglio pastorale di Sant’Urbano, arrivato a scegliere il giovane santo tra una rosa di nomi comprendente anche la co-patrona Sant’Eurosia. «Alla fine, quasi la totalità dei componenti ha optato per Acutis, proposto dai catechisti della parrocchia, ritenendolo una figura importante per tutti – prosegue don Giacon – Dedicargli la piazza significa guardare avanti e pensare ai nostri ragazzi, ai quali speriamo arrivi il messaggio di fare un dono di sé nella propria vita, vissuta da Carlo in modo speciale».