Idee
Scuole meno autoreferenziali e più aperte per creare reti
Gli spunti del dirigente scolastico Alfonso D’Ambrosio che nel suo istituto ha ideato l’indice di Felicità Interna Lorda per essere più attenti agli alunni
Gli spunti del dirigente scolastico Alfonso D’Ambrosio che nel suo istituto ha ideato l’indice di Felicità Interna Lorda per essere più attenti agli alunni
L e scuole aprono le porte con tante novità, dal rischio di essere rimandati in condotta alla sospensione che diventa impegno sociale, ma anche con un’attenzione maggiore alla formazione dei ragazzi che saranno affiancati da un docente tutor, e costruiranno negli anni il loro progetto di crescita, attraverso un curricolo orientativo che farà emergere le doti migliori di ognuno. Dopo gli anni critici della pandemia si va, insomma, verso una scuola sempre più attenta all’individuo e al suo benessere, fatta non solo di voti. Ci crede fortemente il prof. Alfonso D’Ambrosio, dirigente dell’Istituto comprensivo di Lozzo Atestino, che nel libro Dirigere la scuola, scritto a quattro mani con Barbara Lettieri, rivela la sua ottica innovativa in questo ambito. «C’è un uomo che ha cambiato per sempre il mio modo di vedere la scuola, don Lorenzo Milani, e rispondo con le sue parole: prima di fare scuola, occorre chiederci come essere scuola. Io me lo chiedo ogni giorno, come fisico, come docente, come dirigente scolastico ma anche come padre di due figli. Credo che la chiave stia nella personalizzazione, ovvero costruire il processo formativo di ogni bambino in modo che possa scoprire le sue vere passioni». È per questo che ha creato il Fil nella sua scuola, l’indice di Felicità Interna Lorda? «È un modo di capire come l’alunno sta vivendo la scuola; lo facciamo attraverso questionari validati che misurano lo star bene, e applicando il voto narrativo, non più numerico. Come valutazione viene cioè lasciata una spiegazione costruttiva, che aiuti l’alunno a capire i suoi punti deboli per migliorarli, o i punti di forza e i talenti da potenziare. Ma anche lo sconfinamento della scuola aiuta in questo, ossia l’uscire dalle mura di un’aula e scoprire nuovi spazi per l’apprendimento; iniziare ad abitare le piazze, i quartieri, la comunità del villaggio. Nei nostri comuni abbiamo costruito un patto territoriale per un’idea di scuola diffusa, che aggreghi le persone intorno a idee e obiettivi. Il sogno è di farla diventare grande come i Colli Euganei». Quali strategie si potrebbero attuare? «Il successo formativo degli allievi e la valorizzazione della professionalità dei docenti vanno di pari passo. Occorre creare un contesto dinamico e motivante spingendosi oltre i tradizionali metodi di insegnamento e consentendo ad esempio agli studenti di scegliere argomenti che li interessano, che stimolino la curiosità e il pensiero critico; offrire occasioni di esperienze reali sul campo con un apprendimento che colleghi la teoria alla pratica e favorire il lavoro di gruppo per uno scambio di idee, imparando gli uni dagli altri. Dato il turnover di docenti che ogni anno si ripete nelle scuole, è utile adottare ad esempio l’onboarding, uno strumento che è in sostanza una carta dei servizi e contiene la traccia delle scelte operate dall’istituto, in modo da orientarsi al meglio, entrare nel contesto operativo di quella scuola e fare squadra da subito con i colleghi scambiando le buone pratiche». E se ci fosse una maggiore collaborazione tra scuole? «Tra scuole dovremmo uscire tutti dalla nostra autoreferenzialità e creare una rete capace di fare comunità. Non basta collaborare con le realtà del territorio e portare la scuola all’attenzione di tutti, bisogna che anche tra di noi costruiamo percorsi di scambio e condivisione, qualcosa di più duraturo di una metodologia. Ho conosciuto tanti colleghi che, nel silenzio e con tenacia, mi hanno insegnato che fare squadra è la cosa che rende il nostro lavoro il più bello del mondo».
Alfonso D’Ambrosio presenta il libro Dirigere la scuola a Dolo, sabato 16 settembre alle 18, nella sala consiliare del municipio in via Cairoli 39. Ingresso gratuito.