Arriva alla fine di un’estate piena di impegni, dai campiscuola al grest al giubileo ai tornei estivi in centro parrocchiale, e diventa così un momento comune che fa da cerniera tra l’estate e il nuovo anno. Per i giovani, per i gruppi della parrocchia di San Bartolomeo di Mestrino, la festa del santo patrono dal 22 al 27 agosto è la giusta occasione per ritrovarsi.
«Da qualche anno – racconta don Sergio Turato, il parroco – cerchiamo di dare un aspetto “pastorale” alla festa il cui scopo non è quindi il guadagno, anche se fa respirare la comunità, ma ci sono altri aspetti da mettere in evidenza e prendere in considerazione. Si punta al coinvolgimento di persone nuove: le sagre, a volte, hanno il difetto di avere un gruppo ristretto e “storico” che le organizza. Ogni anno invece cerchiamo, con i social o con un foglietto da compilare, di chiedere disponibilità a persone nuove. Non manca naturalmente chi coordina, ma questo è un modo per far entrare anche nuovi volti che poi, assaporato il bel clima che si respira, continuano a farsi coinvolgere anche durante l’anno perché si creano legami e amicizie belle. Quello che percepisco è proprio un bel clima di amicizia».
Sono quasi trecento i volontari coinvolti, di tutte le età, appartenenti ai diversi gruppi della parrocchia, «senza però identificarsi con un gruppo o un altro – sottolinea don Turato – Sono volontari della parrocchia che donano tempo e manodopera per la comunità» e sono impegnati nei diversi servizi. In programma tutte le sere lo stand gastronomico, l’area giovani, la pesca di beneficenza e le giostre. Poi c’è un’area spettacoli con street food, una serata dedicata al ballo liscio e altre invece dedicate a gruppi musicali e band emergenti. Una festa che coinvolge quindi tutte le età, non solo nel servizio, ma anche nella partecipazione.
«L’obiettivo – continua il parroco – è creare un clima di fraternità e lo manifesta anche il “gemellaggio” con la comunità romena ortodossa che c’è in parrocchia con la quale si collabora durante l’anno e alla sagra, martedì 26, hanno una serata con balli, musica e specialità gastronomiche. In più ci sarà una dimostrazione di mosaico, perché da diversi anni in parrocchia si tiene un laboratorio dedicato a quest’arte».
Il santo patrono viene ricordato domenica 24 con la celebrazione della messa delle 10.30 presieduta dal vescovo di Chioggia, mons Giampaolo Dianin, «che ha un legame speciale con la nostra parrocchia – evidenzia don Sergio Turato – l’ha sempre frequentata e quindi il suo esserci alla festa del patrono dà un bel significato alla celebrazione».
Da anni inoltre il Cif-Centro italiano femminile propone un mercatino dell’usato il cui ricavato va poi in beneficenza (l’anno scorso quanto raccolto è stato consegnato al Movimento per la vita).
«“Servire con il sorriso” è lo slogan che trasmettiamo ai nuovi arrivati e che da sempre cerchiamo di comunicare. Facciamo vedere il nostro volto anche a chi non frequenta abitualmente la parrocchia e se abbiamo il sorriso, è una testimonianza potente del clima che si respira. Vuol dire che si sta bene in comunità. è quindi importante curare bene questo aspetto della sagra, altrimenti perdiamo un’occasione. I pagani diventavano cristiani perché vedevano come questi si volevano bene, stavano bene insieme e così, nel nostro piccolo, questo è il messaggio che vogliamo trasmettere, lo stile che cerchiamo di portare sotto il tendone e nei giorni di festa».
La Chiesa ortodossa romena si trova a Mestrino in via El Alamein 13. In occasione della settimana di preghiera per l’unità dei cristiani s’incontra con la Chiesa cattolica per pregare insieme e condividere la fede.