Anche quest’anno per le comunità cristiane della Diocesi di Padova è proposto un tempo di riflessione sulla vocazione di ciascuno, di ciascuna, e di sostegno spirituale ed economico della comunità del Seminario, segno della cura della Diocesi per le vocazioni dei giovani e segno di speranza per nuovi preti. In occasione della Giornata diocesana del Seminario – ogni prima domenica di ottobre (quest’anno il 5 ottobre) – si dà la possibilità di collocare questa “provocazione” spirituale per la parrocchia anche in una delle domeniche precedenti. Ecco perché è nato il “Mese” del Seminario.
A quattro secoli dalla nascita di San Gregorio
Il titolo del mese è “Che io riponga la mia gioia, Signore, nel servirti sempre”, una citazione di san Gregorio Barbarigo, di cui il prossimo 16 settembre si celebra il 400° anniversario della nascita, santo veneziano, vescovo di Padova dal 1664 al 1697 e fondatore del nostro Seminario. L’immagine della locandina rappresenta il giovane cardinale in una riproduzione su parete presente nel territorio diocesano, precisamente nella Villa Arca del Santo della Fondazione Scarparo ad Anguillara Veneta. Si è preferita la “versione giovane” di san Gregorio pensando, da una parte, ai seminaristi che vivono questa esperienza di discernimento e di formazione vocazionali da giovani e, dall’altra, a quella fase delle scelte di vita o delle grandi ricerche e investimenti personali che per tutti è la giovinezza.
Invito alla gioia
Le parole di san Gregorio ci ricordano un ingrediente importante della vocazione: la gioia. È una gioia specifica: quella che nasce dal servire Cristo nei fratelli e nelle sorelle a cui si è inviati. Il servire Cristo è la sorgente della gioia, il luogo dove si trova o si ritrova la gioia. San Gregorio chiede al Signore che la sua gioia come persona, credente, prete, ministro della Chiesa, arrivi dal servire Lui, dal vedere e sentire Lui nel proprio servizio. Ogni vocazione, ancor più quella al ministero ordinato, scopre nel dono di sé per Cristo, nel servire Gesù negli altri, una gioia profonda. I seminaristi la intuiscono e, a partire da essa, iniziano il discernimento. Il Seminario è quel luogo di animazione spirituale per innestare nel servizio pastorale la gioia personale e trasformarla in gioia del Buon Pastore.
In questa preghiera del Barbarigo si può intuire anche la percezione di un rischio, di oggi come penso di allora: riporre la propria gioia in qualcosa o qualcun altro che non sia Gesù. Intraprendere la strada vocazionale del Seminario o portare avanti la missione affidata dalla propria vocazione, qualsiasi essa sia, solo per realizzazione personale, per soddisfazione dei risultati, per maggiore popolarità, per consuetudine o inerzia, per propria convenienza, per rassegnazione, per imitazione altrui, è un grande rischio. Si arriva così a perseguire gioie che papa Francesco avrebbe definito «mondane». La gioia della vocazione viene da Gesù. Un servizio gioioso è in Gesù. Lui è necessario! Il Mese potrebbe essere occasione per “purificare” e per “ricentrare” le proprie gioie e il proprio servizio.
La gioia della vita battesimale
Il servizio nel Signore e per il Signore è il centro della riflessione nata a seguito del Sinodo della Chiesa di Padova (2021-2024). In questi anni di ascolto del Maestro e della situazione diocesana di oggi, il lavoro dell’Assemblea ha portato a mettere in evidenza la preziosità e la fecondità del dono del Battesimo, quei germogli della vita battesimale che possono portare a veri e propri servizi per la comunità, i ministeri battesimali. Nei credenti dare spazio al proprio Battesimo e viverlo nei vari contesti di vita che abitano può portare a una consapevolezza vocazionale: il Signore mi chiama a mettermi a servizio della comunità cristiana. In altre parole, dal nostro vivere il Battesimo nasce un’attrazione, un gusto che diventa poi gioiosa disponibilità a metterci a servizio della fede degli altri, della vita della comunità.
La citazione di san Gregorio può, perciò, richiamare il Sinodo indicando la sorgente di questi ministeri, Cristo, e un criterio di discernimento, la gioia. Partire da quelle persone che nel cuore scoprono la gioia nel servire la comunità, vivendo il proprio Battesimo, può essere un buon inizio per individuare i futuri componenti delle équipe ministeriali.
Rinnovamenti in corso
In questa fase di rinnovamento post Sinodale e in questo tempo di trasformazione della proposta formativa per i seminaristi, il Mese è occasione per affidare nuovamente il Seminario e i percorsi vocazionali all’intercessione di san Gregorio.
Infine, due segni “gioiosi”. Imminente è l’arrivo alla chiesa parrocchiale di San Gregorio Barbarigo all’Arcella della tela di san Gregorio collocata prima nella sala visite del “Barcon” di Thiene, poi nel salone d’ingresso di Tencarola e nella sala riunioni a Rubano. Mi affascina il fatto che la tela sia collocata nella chiesa che vede pregare ogni giorno i giovani in discernimento di Casa Sant’Andrea. Qui sarà collocata anche la tela dell’Annunciazione, presente prima nel fondo della chiesa grande del Minore di Tencarola, poi nel presbiterio di quella a Rubano. Il «sì» gioioso di Maria, “serva del Signore”, rimane icona speciale per ogni vocazione.
Il titolo del Mese del Seminario è stato ripreso già lo scorso 18 giugno in Cattedrale durante l’Assemblea diocesana che ha dato avvio alle Collaborazioni Pastorali. Davanti al corpo di san Gregorio, raggiunto in processione, vescovo e Chiesa di Padova hanno elevato la propria preghiera a Dio con le parole del santo: «Che io riponga la mia gioia, Signore, nel servirti sempre. Che io ti serva con i fatti. E questo sempre, sempre; non vi sia mai un momento in cui non ti serva: e ciò senza esitazione, volentieri, gioiosamente» (da Pensieri e massime di San Gregorio Barbarigo, a cura di Claudio Bellinati, 1962).
Proposte e iniziative del Mese sono consultabili nella pagina dedicata in vocazionipadova.it Il Seminario minore di Rubano continua le sue attività formative vocazionali e l’accoglienza di attività spirituali per gruppi. Casa Sant’Andrea, dopo il suo primo anno all’Arcella si conferma luogo vocazionale per e con i giovani. Aggiornamenti anche nella rivista Cor Cordis.