Alcuni parrocchiani di Solesino e dei paesi limitrofi, insieme al parroco don Pierpaolo Peron, dal 30 maggio al 1° giugno hanno partecipato al Giubileo delle famiglie. Tra loro c’era anche Martina Raise (50 anni), nonna e capocerchio del gruppo scout Fse-Federazione scout d’Europa di Sant’Elena, animata dal desiderio di offrire alle coccinelle e ai lupetti un piccolo mattoncino solido per la loro crescita spirituale accompagnandoli a Roma. «Uno dei momenti più toccanti – spiega – è stato poco prima della messa della domenica in piazza San Pietro, quando abbiamo preso sulle spalle i bambini per permettere loro di vedere papa Leone. Una bambina si è commossa: ho provato tenerezza e grazia. Come educatrice sento forte l’urgenza di esserci, di portare agli altri la gioia dell’amore di Cristo».
Martina e Stefano Sguotti invece sono partiti con tre figlie adolescenti: Chiara, Anna e Lucia. «Avevamo qualche dubbio su come avrebbero vissuto questi giorni. Invece ci siamo dovuti ricredere, nulla è stato più bello del vedere la luce di gioia che risplendeva nei loro occhi alla vista del papa quando è passato tra la gente, mentre urlavano: evviva papa Leone!». La chiamata a partecipare al Giubileo è stata forte per la famiglia Sguotti: «Ci siamo sentiti veri pellegrini e abbiamo portato la nostra storia, le nostre mani aperte perché venissero riempite da ciò che ci fa bene».
La parola Giubileo ricorda gioia, felicità, letizia. «Mi attirava l’idea di dedicare dei giorni per gioire della mia fede con la mia famiglia e con i miei amici – spiega Serena Roncolato, giovane mamma che da sei anni fa parte del gruppo famiglie del Duomo di Thiene – Il mio desiderio era dedicare del tempo esclusivo alla preghiera, visitando i luoghi significativi del nostro credo». In rappresentanza del gruppo giovani famiglie del Duomo di Thiene ne sono giunte in capitale sei (con 14 bambini dai 3 ai 10 anni) accompagnate da don Carlo Broccardo, guida preziosa nei loro incontri mensili in parrocchia. «Abbiamo vissuto questa esperienza con entusiasmo incontenibile – ammette Roncolato – la fratellanza ci ha sostenuti nei momenti di fatica. In basilica, don Carlo ha benedetto noi coppie ed è stato bellissimo commuoverci attorniati dalle persone con cui viviamo legami autentici».
La famiglia Giacalone di Thiene – madre, padre e due bimbi – racconta della veglia del sabato in piazza a San Giovanni in Laterano: «Cantare e pregare insieme, recitare in varie lingue il rosario ci ha permesso di sentirci parte di una Chiesa come grande famiglia di famiglie – raccontano Giuseppe e Maria Concetta Giacalone – Ci siamo portati a casa un po’ di stanchezza e tante emozioni contrastanti, ma rimane in noi la certezza che il frutto di questa esperienza sboccerà pienamente nel tempo». Condividere con gli amici e con i figli la stanchezza, le fragilità, il cibo, il caldo, ma anche i sorrisi è un tesoro prezioso che tutti pellegrini custodiranno nella loro anima a lungo. Tutti sono concordi nell’affermare che i bambini sono stati bravissimi. Hanno seguito con entusiasmo i genitori, hanno permesso loro di vivere le esperienze proposte anche se queste hanno talvolta comportato lunghe attese o faticose camminate. Vedere i bimbi spinti dall’euforia di stare insieme, nella loro genuina semplicità, con lo sguardo pieno di stupore e il cuore aperto, ha dato ai genitori la forza e l’energia per vivere pienamente questa occasione. Per tutti il momento più toccante è stato il passaggio attraverso la Porta Santa. «La processione ha visto protagonisti i bambini che, con impegno, si sono alternati a portare la croce: è stato un gesto semplice ma profondamente carico di significato. Un’emozione grande, vissuta come una sola comunità in cammino». «Il mondo di oggi – ha detto papa Leone alle famiglie – ha bisogno dell’alleanza coniugale per conoscere e accogliere l’amore di Dio. Vi incoraggio a essere, per i vostri figli, esempi di coerenza, educandoli alla libertà mediante l’obbedienza. E voi, figli, siate grati ai vostri genitori: dire “grazie” è il primo modo di onorare il padre e la madre».