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Specola, aperte le visite con orari estivi e serali
Con l'arrivo dell'estate, riprendono gli orari estivi per le visite alla Specola, luogo d'incanto della città di Padova, patrimonio storico e scientifico
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Già dal mese di maggio e per tutto il periodo estivo, il museo è aperto, su prenotazione obbligatoria, nei giorni di sabato, domenica e festivi, alle ore 18. Nei giorni di maggiore affluenza è prevista l’attivazione anche di un turno extra alle 19. Riprendono anche le visite serali, che a maggio, giugno, settembre e ottobre avranno luogo tutti i venerdì alle 20.30. In luglio e agosto, invece, la visita serale si terrà il mercoledì, sempre con inizio alle 20.30. Per scuole e gruppi di almeno venti persone il museo La Specola apre su prenotazione (museo laspecola@oapd.inaf.it), con modalità e orari specificati nella pagina web beniculturali.inaf.it/musei/padova. L’Osservatorio Astronomico di Padova, sito all’interno della Specola, è una delle principali e più antiche strutture di ricerca dell’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf), ente pubblico di ricerca nei campi dell’astronomia e dell’astrofisica. Oltre a svolgere attività di studio del cielo, l’osservatorio ha sempre prestato grande attenzione alla cura del patrimonio storico, attivando sin dagli anni Ottanta del Novecento interventi di salvaguardia e restauro della strumentazione storica, degli ambienti architettonici e degli affreschi Trecenteschi di epoca carrarese. Ciò ha permesso di mantenere la memoria storica di questa parte della città, ma anche di aprire al pubblico – dal 1994 – il suo nucleo più antico, realizzando un percorso museale che, attraverso i duecento gradini della torre, offre ai visitatori l’opportunità di conoscere gli ambienti e gli strumenti utilizzati dagli astronomi padovani nel Settecento e nell’Ottocento. La Specola, nell’immaginario di molti padovani, è associata al nome di Galileo; in realtà questo luogo non fu mai frequentato dal famoso scienziato, perché la sua edificazione sulla preesistente torre maggiore del Castelvecchio della città, non fu messa in atto se non a partire dal 1767, cioè circa 150 anni dopo che Galileo lasciò Padova per trasferirsi a Firenze.