Fatti
Davide contro Golia. Anche in questa situazione, il più debole e sprovveduto solo in apparenza, l’ha spuntata. Stiamo parlando della causa vinta dal Comune di San Zenone degli Ezzelini (situato ai piedi del monte Grappa) contro la Regione Veneto: quest’ultima dovrà versare nelle casse del Comune una somma ragguardevole, oltre 4 milioni di euro. L’iter per arrivare alla recente sentenza prende avvio nel 2012 quando l’amministrazione comunale rinunciò a un ricorso al Tribunale amministrativo del Veneto (Tar), inerente alla realizzazione della Superstrada Pedemontana veneta che sarebbe passata nel medesimo Comune.
In cambio la Regione si sarebbe impegna a realizzare una serie di interventi compensativi e di mitigazione (una rotonda, un sottopasso, una variante alla strada provinciale 248), ma dal 2012 al 2019 la Regione è rimasta ferma rispetto all’accordo preso. Nel 2020 parte, così, una diffida dal Comune a cui segue un ricorso al Tar con tre pronunciamenti favorevoli a San Zenone sulla validità dell’intesa, da parte del Tribunale amministrativo del Veneto. E dopo un’ulteriore inerzia di Venezia, l’amministrazione comunale decide così una causa risarcitoria che porta alla sentenza del Tar dello scorso 2 ottobre: Palazzo Balbi deve risarcire l’ingente somma per le opere compensative mai realizzate. La causa sancisce in modo chiaro e inequivocabile la responsabilità della Regione per il grave inadempimento dell’accordo. «È una vittoria storica – ha dichiarato il sindaco di San Zenone Fabio Marin – Abbiamo vinto una battaglia, in cui ci siamo trovati di fronte all’assessore alle infrastrutture e ai trasporti De Berti e al presidente Zaia, che non ci hanno mai ascoltato. Nonostante i nostri diversi tentativi di mediazione, non c’è mai stato un dialogo, solo un muro. Dopo quattro sentenze la Regione è costretta a pagare al Comune affinché possa realizzare le opere. La sentenza è già esecutiva».
Il primo cittadino ha espresso anche la sua amarezza «per non essere riusciti a mediare e a collaborare insieme, nonostante tutte le richieste e le possibilità offerte alla Regione. Siamo sempre stati trattati a “pesci in faccia”. Questa vicenda non avrebbe dovuto accadere nella leale collaborazione tra enti. Lo stesso Consiglio di Stato ha riconosciuto che il nostro Comune ha adempiuto a tutti i passaggi che doveva fare per la corretta cooperazione tra enti. La cosa che mi fa più male è il fatto che si è mancato di rispetto nei confronti dei nostri cittadini e del ruolo del sindaco. È un’intera comunità che dal 2012 chiede che le opere vengano realizzate perché sono per la sicurezza del nostro territorio che è stato interessato dall’arrivo della Pedemontana veneta».
Con le risorse che arriveranno nelle casse del Comune si potranno realizzare le opere previste, in particolare alcuni interventi di compensazione socio-ambientale nel centro urbano di San Zenone degli Ezzelini.