Fatti
La sensibilizzazione alle donazioni di sangue si incontra con il fitness all’aria aperta. L’occasione è data dal nuovo parco Donatori di sangue inaugurato a Terrassa Padovana a giugno in via Marconi – nei pressi della zona industriale e a ridosso della pista ciclabile di collegamento con la vicina Conselve – per ricordare l’importanza del semplice gesto promosso nel territorio dall’Avis locale e del Conselvano.
«La scelta di questa dedica è un riconoscimento alla storia del nostro parecchio nutrito gruppo Avis, segno di un sentito spirito alla donazione e al volontariato presente in paese – esordisce il vicesindaco Jacopo Biasin – Poi, questa azione si lega anche alla strategia della nostra amministrazione, che avendo promosso delle passeggiate settimanali lungo la pista ciclabile, ha permesso a Terrassa di ottenere dall’Ulss 6 e dalla Regione il titolo di “Comune attivo”, riconosciuto ai Comuni che attivano percorsi di promozione di uno stile di vita sano. Abbiamo dunque pensato che fa parte del prendersi cura di sé anche il donare sangue agli altri, controllando così al tempo stesso la propria salute».
Su quest’ultima connessione concorda anche il capogruppo Avis di Terrassa Valter Bacchin, che evidenzia infatti la necessità di una vita sana per poter diventare donatori e al tempo stesso ricorda la soddisfazione provata dai volontari del posto per l’intitolazione del parco, nato su un progetto della passata amministrazione guidata da Modesto Lazzarin e cofinanziato dalla Fondazione Cariparo e dalla Regione.
Con una ricca varietà di piante, la zona ricreativa ospita nove attrezzi adatti a tutte le età, dal calisthenics completo alle jump box passando per gli strumenti dedicati per esempio ad addominali e arti inferiori, accanto ai quali sono stati installati pannelli illustrativi e Qr-code per i tutorial. Non mancano, infine, dei punti informativi sull’operato di Avis per cercare di incentivarne l’adesione da parte di chi transita per l’area. Un’ulteriore occasione, accanto al lavoro annuale, per accendere quindi una luce sull’importanza della donazione anche per le nuove generazioni: «Cerchiamo nel nostro Comune di farci conoscere dai giovani attraverso varie attività, come le visite nelle scuole in modo che poi si ricordino di noi – ricorda Bacchin – Anche durante la consegna della Costituzione ai neo-diciottenni veniamo sempre invitati alla cerimonia e diamo loro il modulo d’iscrizione, cercando così di responsabilizzare la loro maturità nel fare qualcosa a favore di persone che non si conoscono». Proprio la dimensione del dono è il punto su cui il capogruppo si concentra anche nel dialogo con tutte le persone che, in occasione delle feste di piazza, lo raggiungono incuriosite sotto al gazebo dell’associazione: «Fare del volontariato a favore degli altri e senza compenso restituisce una soddisfazione proprio comprendendo come una donazione possa salvare una vita».