Si è appena concluso il 14° anno di corsi di italiano per stranieri organizzati da Asa Odv (Associazione solidarietà in azione) in risposta alle necessità di chi risiede a Thiene e nei Comuni limitrofi. Nata nel 2001, da un gruppo di laici e missionari fidei donum rientrati dall’esperienza in Ecuador, Asa Odv è attiva nel territorio thienese con innumerevoli iniziative, come per esempio la promozione e il coordinamento dei corsi di italiano L2 per stranieri, in particolare donne, soprattutto mamme. Dal 2018 Asa fa parte della Rete linguistica Alto-Vicentino sorta per avviare un percorso di formazione e di condivisione delle tante realtà di volontariato linguistico già attive sul territorio.
Tutte le realtà aderenti evidenziano, infatti, come i corsi di italiano siano l’unica risposta alle numerosissime richieste di cittadini di origine straniera. Lo scorso 7 giugno il sindaco Gianantonio Michelusi e il vicesindaco Anna Maria Savio hanno voluto incontrare le volontarie di Asa e ringraziarle per la loro capacità di fare comunità e integrazione: «Ascoltare le testimonianze – sottolinea Anna Maria Savio – ci fa notare con quanto amore svolgano questo servizio. Mi colpisce la condivisione di anime che si crea grazie a un rapporto più intenso e personale. Si respira un clima di accoglienza, fiducia e sinergia con le donne straniere». Non si tratta solo di puro insegnamento di regole grammaticali, sintassi e lessico, ma si diventa soprattutto delle compagne di viaggio che permettono a queste signore di uscire dal loro guscio casalingo, di confrontarsi con altre nazionalità, di esternare le fatiche di inserirsi in una realtà nuova.
Si fa scuola anche fuori dalle aule andando insieme al mercato, al bar, dal pediatra, dall’avvocato. Nell’anno scolastico 2024-25 si sono iscritte 226 persone originarie da 41 diversi Paesi del mondo; 37 bambini in età prescolare hanno accompagnato le mamme a scuola e, per sorvegliarli, sono state coinvolte 36 babysitter italiane e sei straniere; 44 insegnanti (sia pensionate che non) hanno dedicato il loro tempo libero e la loro passione. «Avere alcune volontarie di etnie diverse è stato utile – spiega Federica Peterlin che opera in Asa da ormai cinque anni – perché riuscivano a comunicare coi bambini molto piccoli che non conoscono ancora l’italiano. Siamo riusciti a offrire un servizio migliore e questo è un valore aggiunto non indifferente». Federica, come altre sue colleghe, ha deciso di dedicarsi a questo tipo di volontariato per dare voce alle donne e renderle indipendenti nella quotidianità. «Imparare la lingua italiana è stata la chiave per aprire la porta di questo nuovo mondo» ammette Nadiia dall’Ucraina. «Ora riesco a parlare con gli insegnanti dei miei figli e con gli allenatori – conferma Deise dal Brasile – Sono capace di spiegarmi con il medico e prenotare libri in biblioteca». Non solo donne, però: considerata la pressante richiesta da parte anche di uomini, nel corrente anno sono stati accolti anche 30 alunni.