MosaicoAll’Opsa la formazione del personale si poggia su tre principi: la coerenza con gli obiettivi della struttura, le proposte e le priorità dei responsabili e le indicazioni dei dipendenti
Parlare di formazione all’Opera della Provvidenza Sant’Antonio, struttura diocesana residenziale a Sarmeola di Rubano che accoglie persone con varie forme di disabilità e con decadimento cognitivo, non significa solo parlare di corsi, aggiornamento, competenze. «Nella stesura del piano formativo rivolto al personale – sottolinea Elisabetta Francescon, responsabile dell’Ufficio formazione – si sono sempre tenuti in considerazione tre aspetti fondamentali: la coerenza con gli obiettivi generali della struttura; le proposte e le priorità formative indicate dai responsabili; le indicazioni raccolte attraverso un questionario somministrato ai dipendenti. Siamo convinti che la formazione possa essere uno strumento di cambiamento e che possa svolgere un ruolo fondamentale nell’assicurare lo sviluppo professionale degli operatori sociosanitari e la valorizzazione delle potenzialità esistenti, indispensabili per la realizzazione degli obiettivi della struttura». Alla base c’è un piano formativo molto dettagliato e articolato che in periodo di pandemia ha dovuto riformularsi per incentrarsi sulla gestione del Covid e che da marzo di quest’anno si sta riallineando con le modalità pre-pandemia. L’attenzione è puntata su chi lavora da tempo, ma anche sui neoassunti. «Nel periodo successivo all’assunzione – spiega, infatti, Elisabetta Francescon – vengono organizzati interventi formativi in materia di salute e sicurezza dei lavoratori, come previsto dalla normativa, sul regolamento interno della struttura e sul trattamento dei dati personali. Accanto alla parte normativa è emersa la necessità di una formazione sulla storia dell’Opera: crediamo che la conoscenza della struttura e la condivisione della sua identità e delle sue finalità, della sua organizzazione e dei suoi obiettivi, nonché lo sviluppo della dimensione etica del lavoro in sé e del lavoro in Opsa, la responsabilità e la motivazione, possano favorire il senso di appartenenza ».
Nel corso del 2022 è stato creato anche un team di accompagnamento degli operatori sociosanitari neo assunti con lo scopo di accogliere il lavoratore e favorirne l’inserimento nel contesto lavorativo. «Ci sono – conclude Elisabetta Francescon – altri aspetti importanti da considerare, oltre al fatto che la formazione del personale sociosanitario è accreditata Ecm. Stiamo infatti, lavorando sulla valutazione dell’impatto della formazione: è un salto di qualità, non semplice, ma è fondamentale capire quale effetto abbia un percorso di formazione sul lavoro delle persone e monitorarne quindi i cambiamenti».
L’Opsa di Rubano fa parte di Uneba Veneto (Unione nazionale istituzioni e iniziative di assistenza sociale). Ne fanno parte oltre un centinaio di strutture gestite da 96 enti che accolgono e offrono servizi ad anziani non autosufficienti, donne e uomini con disabilità, minori con difficoltà famigliari e altre persone fragili e danno lavoro a ottomila persone. www.unebaveneto.it
