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Cristo Re, Madonna Pellegrina, San Paolo, San Prosdocimo, Santa Rita da Cascia, Voltabarozzo: sono le parrocchie della collaborazione pastorale Porta Liviana che, dal 21 al 30 novembre, accolgono il vescovo Claudio. Riparte, infatti, la visita pastorale. Toccherà, fino a maggio 2026, sette collaborazioni pastorali: Porta Liviana, appunto, e poi Padova Euganea, Decumano 8, Riviera del Brenta, Tergola (la parte di parrocchie “mancanti” di una visita precedente), Abano-Tramonte e Adriatica. «Finora il vescovo Claudio ha incontrato 348 parrocchie quindi la maggior parte – evidenzia don Leopoldo Voltan, vicario episcopale per la pastorale – Per completare la visita ne mancano ancora 106; di queste 48 verranno incontrate quest’anno pastorale. Le successive 58 potrebbero essere incontrate da ottobre 2026 e lungo i primi mesi del 2027, in questo modo porterebbe a compimento la visita iniziata nel 2018. È stato un periodo lungo ma in mezzo ci sono stati anche gli anni del Covid e poi l’esperienza del Sinodo diocesano».
Questo nuovo “giro” di visite si colloca dopo l’avvio ufficiale delle collaborazioni pastorali: come incide questo “fatto”, non solo sul fronte organizzativo?
«Diventa una conferma della bontà delle collaborazioni pastorali. Sono state il primo passo attuativo del Sinodo diocesano e stanno iniziando adesso il loro percorso. Pensare e preparare insieme la visita rinsalda i rapporti e i legami tra parrocchie vicine e aiuta anche ad avere uno sguardo condiviso sulle scelte e su uno stile pastorale del territorio.
Ribadiamo lo spirito, dopo dieci anni di ministero del vescovo Claudio a Padova, con cui parte e va a incontrare le comunità cristiane. Nel messaggio con cui ha indetto questo “viaggio”, nel 2018, diceva: «Vengo… con i sentimenti di un figlio, di un fratello, di un padre…».
«La visita è sempre un bel momento di relazione, ricco di tanti sentimenti. Sentirsi attesi e ascoltati, poter raccontare se stessi, ricevere parole di incoraggiamento è una dimensione sempre bella e molto importante. Il vescovo, appunto, è figlio di una storia grandiosa che lo precede, solida e feconda; è padre perché consiglia e apre nuovi orizzonti ed è fratello perchè cammina insieme a tanti altri fratelli e sorelle nella fede».
Le visite pastorali in partenza si collocano, dicevamo, in una nuova geografia pastorale… ma anche nell’anno di sensibilizzazione ai ministeri battesimali. Come si intrecciano con questo secondo fronte?
«Sicuramente l’attenzione ai ministeri battesimali è sempre stata molto presente nelle riflessioni e nei dialoghi del vescovo. L’anno di sensibilizzazione, che stiamo vivendo, rende ancora più evidente e tangibile questa prospettiva per l’intera Diocesi».
Quando sono iniziate le visite pastorali, nel 2018, eri già vicario per la pastorale. Se tu dovessi guardare alla Chiesa di Padova dal 2018 a oggi… come racconteresti il cammino compiuto?
«Un cammino senz’altro impegnativo ma anche ricco di scelte e di intuizioni. Il cammino della nostra Diocesi si inserisce, credo, in una situazione più ampia di transizione di tutta la Chiesa. Ci sono stati tanti passi buoni, penso al Sinodo dei giovani e a quello diocesano e alla vita ordinaria di parrocchie e realtà ecclesiali: tanti aspetti molto belli e promettenti. La nostra Diocesi rimane bella e vivace nel protagonismo di tanti battezzati, continua a investire molto nella formazione, si impegna a fianco delle persone povere e fragili, coltiva un bel dialogo con le istituzioni e il territorio e rinnova la spinta missionaria. Ci sono chiaramente anche le fatiche e le problematiche ma la Diocesi brilla sempre di una luce sorprendente».
Don Leopoldo, come stanno oggi le parrocchie della Diocesi di Padova?
«Portano avanti un grande bagaglio di percorsi ed esperienze che vengono dalla nostra storia e tradizione e allo stesso tempo stanno lavorando su germogli di novità, per comunicare con gioia la novità del Vangelo: sono dei cantieri di sperimentazione. Resta sempre molto forte la trama di relazioni e contatti informali, di porta in porta, uno a uno: c’è un grande patrimonio di cura e attenzione l’uno per l’altro».

Durante la visita pastorale il vescovo Claudio celebra l’eucaristia con le diverse parrocchie e poi vive alcuni incontri “dedicati”: con i presbiteri, con i consigli pastorale e per la gestione economica, con i referenti degli ambiti annuncio/liturgia/carità, con i giovani, con le comunità religiose… In alcuni casi, poi, amministra la cresima come nella collaborazione Porta Liviana.
21-30 novembre
Porta Liviana (Cristo Re, Madonna Pellegrina, San Paolo, San Prosdocimo, Santa Rita da Cascia, Voltabarozzo)
4-14 dicembre
Padova Euganea (Brusegana, Cave, Chiesanuova, Montà, Sant’Ignazio di Loyola, Santo Stefano d’Ungheria)
8-25 gennaio
Decumano 8 (Borgoricco, Sant’Eufemia, San Michele delle Badesse, Villanova, Murelle, Caselle de’ Ruffi, Sant’Angelo di Santa Maria di Sala, Caltana)
29 gennaio- 15 febbraio
Riviera del Brenta (Arino, Cazzago, Dolo, Fiesso d’Artico, Mellaredo, Pianiga, Rivale, Sambruson)
26 febbraio-8 marzo
Tergola (le parrocchie non visitate in una precedente occasione: San Giorgio delle Pertiche, Arsego, Cavino)
12-22 marzo
Abano-Tramonte (Abano Terme, Giarre, Monteortone, Monterosso, Sacro Cuore di Gesù in Abano Terme, Tramonte)
16 aprile-10 maggio
Adriatica (Arteselle, Barbona, Boara Pisani, Ca’ Bianca, Granze, Sant’Elena, Santa Maria d’Adige, Solesino, Stanghella, Stroppare, Vescovana)