Mi trovo in un reparto d’ospedale e posso sperimentare in prima persona cosa significhi la visita di mia moglie durante il ricevimento. È la manifestazione evidente di come visitare gli ammalati sia proprio un’opera di misericordia! Il calore, l’affetto e la premura che ricevo dalla donna che ho sposato 25 anni fa hanno un valore incommensurabile e si riflettono negli sguardi, nei saluti e nei cenni di intesa che anche gli altri parenti scambiano con i pazienti che sono venuti a trovare. Tanti sono i messaggi di solidarietà che arrivano sul cellulare, ma nulla è comparabile alla presenza fisica di un congiunto che spezza la monotonia di ore sempre uguali e interrompe il circuito dei pensieri più cupi.
Davvero è in circostanze come questa che riecheggia nel cuore la promessa “nella salute e nella malattia” che ci siamo scambiati tanti anni orsono. È la conferma che quelle parole dette davanti al Signore erano e sono vere e su di esse si può fare affidamento come una casa costruita sulla roccia. Nel reparto, durante l’ora di visita, non si incontrano solo coniugi, ma anche genitori di figli ricoverati o figli di anziani genitori bisognosi di cure. In tutte queste situazioni sono legami forti che si dispiegano a testimonianza che la famiglia resta la cellula vitale, pulsante, originaria di ogni relazione. Sono scambi di baci rubati fra qualche lacrima di commozione, sono abbracci fino all’ultimo quando una porta si chiude e già si pensa alla prossima volta quasi sognando che quella trama di sorrisi e carezze non si debba interrompere mai. In queste e tante altre espressioni si sostanzia l’amore famigliare nel contesto della malattia, della sofferenza e del percorso di cura. E non possono non tornare alla mente le parole di Gesù che ci rivela che ogni gesto per un malato lo avremo fatto a lui.
Si avvicina la stagione delle vacanze eppure qui il tempo sembra immobile e se lo si guarda solo dalla prospettiva della propria preoccupazione può prevalere lo sgomento. Quando potrò stare bene e dirmi guarito, quando potrò ritrovare il calore domestico di tutti i miei cari? È ancora negli occhi della mia sposa che leggo lampi di speranza, la forza di indirizzare anche il mio sguardo verso un futuro di guarigione. Davvero non posso che ringraziare il Signore per il dono del sacramento del matrimonio che in questo momento di prova posso dire di vivere nel pieno del suo mistero di Grazia. E allora la mia preghiera di lode si allarga e si estende a sfiorare tutte le situazioni di dolore, di violenza, di morte. Fa’ o Signore che ogni uomo e ogni donna non si senta solo sulla terra, anche nel momento di maggior tribolazione. Permetti a ciascun sofferente nel mondo di avere una mano da stringere, un volto da accarezzare che gli permetta di riconoscere il germe di Bene che tu hai messo in ogni cosa. Davvero verrà la sera e saremo giudicati sull’amore anche quello dei piccoli gesti rivolti ad ogni persona che soffre. E sarà così che, ciascuno con la sua croce, potremo camminare fiduciosi nella venuta del tuo Regno.