Nel 2021 sono stati distribuiti in via Tommaseo 56.886 pasti. Ma le Cucine economiche popolari offrono molti altri servizi: prestazioni mediche, vestiario, orientamento al lavoro...
È il popolo della solidarietà. Mentre sul fronte si combatte e sulle città cadono le bombe, mentre la tregua è saltata e l’avvio dei corridoi umanitari è stato rimandato, loro – volontari, operatori, suore e religiosi – non cessano di lavorare, prendendosi cura delle persone in cerca di un rifugio, distribuendo cibo e soprattutto medicinali, assistendo gli sfollati e aiutando donne e bambini ad evacuare dalle città più pericolose. Nel suo ultimo Report, Caritas Spes Ucraina fa sapere di aver assistito nell’ultimo periodo più di 2.465 persone, tra cui più di 830 bambini.
La Diocesi di Padova ha istituito da alcuni anni, sulla traccia dell’enciclica Laudato si’ di papa Francesco, un Gruppo di acquisto per la fornitura di energia elettrica e gas naturale.
Dall'inizio del conflitto, la Moldavia, il Paese più povero d'Europa, ha accolto 100 mila ucraini, soprattutto mamme con figli, che stanno scappando dalle loro città. Pasti, calore, sostegno, case dove dormire e riposare. Ma non solo: la catena di umanità ha collegato la capitale Chișinău con Padova, più precisamente con la chiesa ortodossa di Santa Parascheva, nel quartiere Arcella. Qui in questi giorni si stanno raccogliendo beni di prima necessità, vestiti e altri tipi di aiuto trasportati su furgoncini: donazioni su donazioni in direzione Moldavia.
Nel supergigante maschile visually impaired il portabandiera, con la sua guida Andrea Ravelli, trova il primo acuto della spedizione italiana. Quarto posto per De Silvestro nel sitting, quinto per Romele nel nordico