Crisi ucraina. Gli aumenti dei costi energetici, il rincaro e il rischio mancanza di concimi e cereali, hanno messo in primo piano la necessità dell’autosufficienza energetica e alimentare del Paese
“Le cose che ho detto alle autorità di ogni parte sono pubbliche. Nessuna delle cose che ho detto è riservata per me”. Lo ha detto il Papa, rispondendo alla domanda di un giornalista su cosa direbbe oggi al presidente Putin.
Il Signore, dice il Papa, ci chiede di diventare “testimoni instancabili di riconciliazione, di un Dio per il quale non esiste la parola irrecuperabile”.
Incontrando 200 migranti ad Hal Far, il Papa ha dato al viaggio a Malta una valenza paradigmatica: "Quella del naufragio è un'esperienza che migliaia di uomini, donne e bambini hanno fatto in questi anni nel Mediterraneo. Le vostre storie fanno pensare a quelle migliaia e migliaia di persone che nei giorni scorsi sono state costrette a fuggire dall'Ucraina a causa di questa guerra ingiusta e selvaggia". I diritti fondamentali di milioni di migranti "sono violati, purtroppo a volte con la complicità delle autorità competenti", la denuncia. Al termine della Messa a Floriana, prima dell'Angelus, Francesco ha pregato ancora una volta la Madonna "pensando alla tragedia umanitaria della martoriata Ucraina, ancora sotto i bombardamenti di questa guerra sacrilega"
"La pace contesa” è il titolo dell’appuntamento in diretta streaming venerdì 8 aprile alle 18.30, promosso dall’Ufficio delle comunicazioni sociali della Diocesi, scuola di Formazione all’impegno sociale e politico (Fisp) e Difesa del popolo.
Prima di partire ha curato, facendo tesoro della sua esperienza, alcune schede di formazione per giovanissimi nell’ambito della Quaresima di fraternità
“Oggi vediamo dei filmati orribili. Immagini terribili di tutto ciò che l’occupante ha lasciato sul suolo ucraino. Vediamo fosse comuni di persone che sono state colpite alla nuca. Vediamo città e villaggi distrutti. Vediamo destini umani mutilati. Ecco perché dobbiamo metterci al lavoro e combattere”.
Riparte l’iter della riforma della cittadinanza: sono 210 su 728 gli emendamenti alla proposta di legge che non saranno ammessi al voto o che non saranno posti in votazione in commissione Affari Costituzionali alla Camera