Accogliendo l’invito delle autorità civili ed ecclesiali, Papa Francesco compirà un viaggio apostolico in Ungheria dal 28 al 30 aprile, visitando la città di Budapest.
È un invito anche per noi – ha affermato il Papa – “con il diavolo non si discute, non si negozia, non si dialoga, non lo si sconfigge trattando con lui, è più forte di noi”.
“È una grande tragedia che provoca una grande tristezza e un immenso dolore”. Raggiunto telefonicamente dal Sir, mons. Martin Kmetec, arcivescovo di Smirne e presidente della Conferenza episcopale turca, commenta con queste parole la notizia del tragico naufragio di migranti sulle coste italiane a bordo di un barcone che era partito proprio dalla sua città.
La misericordia di Dio, mai disgiunta da un giudizio che ci sarà e anzi già c’è, perché chi compie azioni disoneste reca danno anche a sé stesso, oltre che al prossimo.
Tra i presenti in prima linea la Caritas diocesana di Crotone-Santa Severina, che si è resa disponibile per ogni esigenza. Don Stefano Cava, direttore dell’Ufficio, insieme ai suoi collaboratori si è subito recato sul luogo del naufragio: "Domenica mattina abbiamo subito provveduto a portare indumenti al pronto soccorso e ci siamo resi disponibili anche per le prime necessità, cioè per la fornitura di cibo e acqua, ma ci hanno comunicato che i pazienti ricoverati in ospedale hanno prima bisogno di un intervento farmacologico, per cui il primo rifocillamento è stato affidato al nosocomio”. Di “naufragio dell’umanità” hanno invece parlato i vescovi calabresi
Una nuova ricerca, coordinata da Adam Miner della Stanford University (Usa), ha tentato con un approccio quantitativo di spiegare, almeno in parte, perché alcuni approcci risultano maggiormente efficaci di altri.