Cristo Re. Torna il “7mbre Santosvaldino” – dal 6 al 9 e dal 13 al 15 – e il filo conduttore è la gioia di condividere, aprendosi al prossimo: quello vicino a casa, ma anche quello più lontano
Calendario di proposte formative per continuare a camminare con “calma sapiente” e per dare più spazio a ciò che è importante: le persone e le relazioni, prima delle cose da fare
Mentre ci nutriamo del corpo e del sangue di Cristo siamo già inseriti nella comunione con lui: «Che possa penetrare nella vita del mondo, unire gli uomini e le donne, i popoli e le nazioni, perché ciascuno trovi posto al tavolo della fratellanza».
È una realtà storica e consolidata, a Thiene, retta dai Giuseppini del Murialdo: scuola paritaria, centro di formazione, impresa sociale, attività sportive...
Rientro in aula ieri per i circa 12mila alunni delle 18 scuole della Custodia di Terra Santa. La guerra scoppiata a Gaza, tra Hamas e Israele, ha fatto calare su tutti un velo di paura e di insicurezza che cresce con l'aumento della violenza che si spande anche in Cisgiordania e al confine nord con il Libano. L'inizio del nuovo anno scolastico è lo spunto per parlare con padre Faltas, vicario della Custodia di Terra Santa e responsabile di tutte le scuole della Custodia (Terra Santa School), e riflettere sul ruolo dell'educazione alla pace in un contesto continuo di guerra
“Quello che emerge è soprattutto un’assoluta mancanza di empatia” e di “riconoscimento delle emozioni altrui”, per cui “anche di fronte alla sofferenza dell’altro è come se il cervello andasse in tilt”. Non ha dubbi la psicoterapeuta Noemi Grappone commentando “a caldo”, pur in mancanza di elementi per un’analisi approfondita, la strage familiare compiuta sabato sera da un adolescente. “Forse nella vita di questo ragazzo è successo qualcosa che ha mandato in tilt il suo sistema di riconoscimento dell’altro". Tuttavia, al di là di ogni supposizione, per la psicoterapeuta "rimane un gravissimo problema che interpella tutti noi. Il nostro contesto è segnato da dinamiche di violenza e sopraffazione. Che cosa facciamo, come società, per promuovere l’empatia?”