Chiesa | DiocesiLegnaro È stato restaurato e reso più funzionale l’organo Michelotto realizzato nel 1975 con un nucleo di canne di uno strumento Pugina. Riportate alla luce le componenti foniche del Pugina Il restauro fa emergere le ottime qualità timbriche, adatte a molte esecuzioni e alla dimensione della chiesa che lo ospita
Con un concerto dello scorso 2 febbraio, alla vigilia della festa patronale, è stato inaugurato il restauro dell’organo Pugina-Michelotto della chiesa arcipretale di San Biagio, a Legnaro, in provincia di Padova. Lo strumento è opera della Fabbrica artigiana organi “Francesco Michelotto” di Albignasego, e fu realizzato nel 1975 custodendo al suo interno un nucleo di canne del 1889 provenienti dallo smantellamento di un preesistente strumento pneumatico della ditta “Annibale Pugina” di Padova. Il restauro è stato quindi affidato alla stessa ditta Michelotto, oggi condotta da Daniele, figlio di Francesco, ed è stato realizzato in ottemperanza con le vigenti norme di tutela, secondo un progetto definito e autorizzato dalla Soprintendenza, in stretta collaborazione con l’ispettore onorario incaricato, il maestro Francesco Finotti. Nel corso dei lavori si è provveduto a riportare alla luce le componenti foniche del Pugina, meritevoli di essere recuperate, cercando al contempo di riqualificare l’intera opera per valorizzarla nel suo complesso architettonico e fonico, accomunando le due epoche costruttive per restituire alla comunità uno strumento unico ed equilibrato, adatto all’acustica della chiesa. L’intervento è stato laborioso ma delicato e ha previsto il restauro delle parti storiche e una riqualifica generale dell’intera opera con l’utilizzo di materiali di prima qualità e compatibili con le tecniche costruttive adottate nelle due diverse epoche. La consolle, a due tastiere e pedaliera, è stata anch’essa aggiornata e dotata di nuove componenti elettroniche, che hanno permesso di migliorare la trasmissione di comando del corpo canne, e di nuovi accessori che ne permettono una maggiore duttilità da parte dell’organista. Il delicato materiale fonico storico è stato sottoposto a un’opera di restauro che ha consentito di far emergere le sue ottime qualità timbriche e poterlo così valorizzare nell’insieme delle sue 1.667 canne, al fine di ottenere un amalgama sonoro generale che lo rende unico nel suo carattere e adeguato all’interpretazione di una vastissima letteratura organistica. In parallelo ai lavori sulla parte tecnica e fonica, si è intervenuti anche nella parte estetica, migliorandone l’aspetto architettonico a beneficio della pala ad affresco posta in fondo all’altare maggiore. Il restauro è stato sostenuto finanziariamente da fondi propri della parrocchia con il contributo della Regione Veneto.
Dell’arcipretale di Legnaro si ha notizia fin dall’anno 848, ma l’attuale edificio fu eretto dal 1779 al 1786 dal veneziano Giorgio Massari. All’interno spicca una medievale vasca battesimale in marmo rosso.
