«Perché un maschio scrive sulle donne?»; «Al convegno bisogna far parlare anche una donna, altrimenti le critiche...»; «Se le donne sono importanti, perché non possono diventare prete?».
Potrebbe essere lungo l’elenco di frasi sul tema donne e Chiesa. Impostare la questione secondo l’espressione “donne e Chiesa”, se da una parte ha il merito di segnalare una questione aperta della vita ecclesiale, può rischiare di far pensare la Chiesa come coincidente con preti, vescovi e gerarchia e, inoltre, tenere il discorso su un piano di contrapposizione. Invece, papa Francesco invita all’«alleanza dell’uomo e della donna» e a consegnare a tale alleanza «il timone della storia, della società, dell’economia, della politica». Si potrebbe aggiungere anche della vita ecclesiale. Non si tratta di affrontare la questione con “gli occhiali” della cultura contemporanea, in cui l’identità personale e sessuale è annacquata e dove vincono le polarizzazioni. Invece, la presa in considerazione delle donne offre la possibilità di acquisire criteri evangelici di lettura della realtà e della vita ecclesiale. In primo luogo, il tema domanda di essere sviluppato piuttosto come “donne nella Chiesa”, facendo riferimento all’idea di Chiesa come popolo di Dio, in cui ogni battezzato e battezzata ha posto e nel quale vanno trovate vie di integrazione per ogni persona. Dentro tale orizzonte, le donne possono aiutare a ripensare il ministero ordinato non secondo l’idea della cosa “più importante perché avrebbe più potere”, ma sulla linea delle parole di Gesù «io sto in mezzo a voi come colui che serve» e «non sono venuto per essere servito», ossia di un ministero ordinato a servizio di un popolo di Dio tutto a servizio della missione della Chiesa. La riflessione che da tante parti nella Chiesa è portata avanti può dare un contributo anche al contesto in cui viviamo. Dentro la logica di potere, infatti, non si coglie il valore di una vita che non risponde più ai criteri “produttivi”, né il dono di quattro donne anziane che partecipano alla messa tutte le sere, offrendo alla comunità i due spiccioli della loro fede e alimentandone il cuore.
Francesco Pesce Docente di Teologia Pastorale alla Facoltà Teologica del Triveneto e Direttore del Centro della Famiglia di Treviso
