Lotta ai cambiamenti climatici, alla povertà e alle disuguaglianze sociali, più istruzione e formazione, una più sentita difesa della democrazia. Sono le priorità espresse dai giovani europei attraverso un'indagine Eurobarometro cui hanno partecipato circa 11mila giovani che nel marzo 2019 avevano tra i 15 e i 30 anni.
Lotta ai cambiamenti climatici, alla povertà e alle disuguaglianze sociali, più istruzione e formazione, una più sentita difesa della democrazia. Sono le priorità espresse dai giovani europei attraverso un’indagine Eurobarometro cui hanno partecipato circa 11 mila giovani tra i 15 e i 30 anni.
Dalle risposte emerge che per oltre i due terzi dei giovani (67 per cento) la protezione dell’ambiente e la lotta ai cambiamenti climatici dovrebbero essere la principale priorità dell’azione Ue nei prossimi dieci anni. Al secondo e al terzo posto ci sono il miglioramento dell’istruzione e della formazione, compresa la libera circolazione di studenti e apprendisti (56 per cento) e la lotta contro la povertà e le disuguaglianze economiche e sociali (56 per cento).
È una sensibilità attiva quella che emerge, dato che il 72 per cento dei giovani intervistati ha partecipato a elezioni locali, nazionali o europee dal giorno in cui hanno potuto esprimere il voto. Il 44 per cento chiede poi il miglioramento di salute e benessere, mentre un altro 44 crede che la difesa di diritti umani, democrazia e valori comuni dovrebbe figurare tra le priorità. Per quanto riguarda sicurezza e difesa, solo il 28 per cento ritiene che dovrebbe far parte delle priorità dell’Europa.
Rispetto alle azioni indirizzate ai giovani, il 44 per cento vorrebbe che l’Ue finanziasse più progetti e facilitasse l’accesso ai programmi europei per i giovani con minori opportunità. Critici anche nella valutazione dell’accessibilità: il 34 e il 32 per cento chiede che i contatti diretti con i responsabili delle decisioni siano facilitati e che l’informazione sulle attività offerte ai giovani siano migliori e maggiori.
Dalle risposte si coglie anche la diversa situazione vissuta dai giovani nei Paesi membri. Se la richiesta di un contrasto maggiore ai cambiamenti climatici arriva dalla maggioranza dei Paesi, Italia compresa, i giovani di Grecia e Lituania chiedono di dare priorità alla lotta a povertà e disuguaglianze, quelli di Croazia e Cipro vogliono più posti di lavoro e lotta alla disoccupazione, in Lettonia e Ungheria la priorità è data dal miglioramento della salute e del benessere delle persone, mentre in Romania i giovani chiedono istruzione e formazione.
«Devo complimentarmi con questa generazione di giovani europei, attivi, impegnati e pronti a sostenere gli altri – ha dichiarato il Commissario per l’istruzione, la cultura, i giovani e lo sport Tibor Navracsics – Quasi 125 mila giovani si sono iscritti al Corpo europeo di solidarietà e questo indica chiaramente la loro volontà di impegnarsi nella società. Tre giovani su quattro dichiarano di aver praticato un’attività civica di qualche tipo. Ne sono orgoglioso e incoraggio i giovani a mobilitare i coetanei per votare alle europee, in modo da avere voce in capitolo nella definizione del loro futuro».
