L’ Eurovision song contest è uno degli eventi musicali più seguiti del panorama musicale internazionale, capace di coinvolgere milioni di spettatori da qualunque angolo d’Europa
Ogni anno, le nazioni partecipanti si sfidano con le loro canzoni più rappresentative, e negli ultimi cinque anni anche per l’Italia la competizione ha riacquisito un valore significativo. Alla 69a edizione del Festival europeo, che si svolgerà in Svizzera, a Basilea, dal 13 al 17 maggio, era stata data per scontata la partecipazione di Olly, vincitore dell’ultimo Festival di Sanremo, ma il giovane cantante ligure ha declinato la possibilità di esibirsi al contest a causa della sovrapposizione delle date con il suo tour, già programmato in precedenza proprio per metà maggio. In seguito alla disdetta di Olly, l’Italia ha quindi scelto Lucio Corsi come suo rappresentante ufficiale, secondo classificato e vincitore del “Premio della critica Mia Martini” sul palco dell’Ariston. Sicuramente il cantautore toscano riuscirà a portare in gara la sua originalità, oltre che il suo talento e il suo approccio alla musica fiabesco e introspettivo. Sale però l’attesa e la curiosità soprattutto per l’esibizione dell’Estonia, che ha scelto di presentare il brano del rapper Tommy Cash Espresso macchiato, suscitando già molte discussioni. Il brano, che nel titolo richiama uno dei simboli più amati della nostra cultura, gioca sull’immagine dell’italiano caciarone che non riesce a privarsi dell’irrinunciabile bevanda calda, con una ritmica incalzante e un mix di suoni elettronici. La canzone ambisce a presentarsi come inno alla leggerezza e al piacere quotidiano, con un’irriverente dose di simpatia, una visione ironica sull’essere italiani, ma senza risultare offensiva. La canzone ha riscosso subito successo, soprattutto nel mondo dei social, in cui si sono scatenate visualizzazioni e reazioni al video postato dall’artista, coinvolgendo nel dibattito soprattutto i più giovani. Non tutti però l’hanno vista come un omaggio simpatico alla tradizione italiana, da molti è stata invece considerata come un insieme di pregiudizi e stereotipi, un tentativo di ridurre l’Italia a un cliché legato al caffè, con alcuni impliciti riferimenti alla mafia e alla “bella vita”. Al punto che l’associazione di consumatori Codacons ha presentato un ricorso all’Unione Europea di Radiodiffusione (Uer), chiedendo l’esclusione del brano dalla competizione, ritenendo che questa possa danneggiare la reputazione del Paese. Diciamo che in questi anni il nostro ruolo nella politica internazionale e il goffo tentativo di sostenere l’integrazione europea hanno contribuito a dare ulteriori conferme, che non è certo compito dei musicisti risanare o colpa del brano estone. All’Eurovision però, cantanti come i Maneskin e Angelina Mango hanno già dimostrato che la musica italiana è molto di più: non si tratta solo di romanticismo o di melodie melodrammatiche “pizza e mandolino”, ma anche di innovazione, di generi diversi e di una profonda connessione con la realtà contemporanea. La kermesse musicale di quest’anno si preannuncia, quindi, come un’edizione ricca di emozioni e nuove sfide, dove le tradizioni si mescolano con le novità e ogni nazione ha la possibilità di mettere in mostra la propria unicità. E, chissà, forse proprio l’Italia riuscirà a sorprendere ancora una volta, superando i pregiudizi e offrendo una performance che vada ben oltre i confini nazionali e gli stereotipi culturali!
Liana Benvegnù Music Addicted
